Né con uno, né con l’altro, ma neanche soli. Saranno i cittadini di Roccaspinalveti a decidere la destinazione dei propri alunni nel caso venga realizzato un polo scolastico intercomunale per i comuni dell’Alto Vastese.
La vicenda è quella del progetto di riunire gli scolari di più centri abitati per ovviare alla sofferenza numerica delle singole scuole. Da tempo è stato avviato un confronto all’interno della “Strategia aree interne” per la realizzazione di un polo unico per i comuni di Carunchio, Celenza sul Trigno, Torrebruna, Roccavivara, Montemitro ecc. nella valle del Trigno.
Nel frattempo, dieci giorni fa, è stato approvato della Regione Abruzzo di un finanziamento di poco meno di 2 milioni di euro di fondi del Miur (chiamato a dare l’ok definitivo al progetto) per un altro polo localizzato nell’area artigianale di Dogliola a servizio (oltre che dello stesso comune) di Palmoli, Lentella, Fresagrandinaria, Roccaspinalveti e San Felice del Molise.
Nota stonata, se così si può definire, è stata da subito la presenza di Roccaspinalveti, ben distante da Dogliola, e “affacciata” sulla valle del Treste: gli alunni del paese impiegherebbero tempi di percorrenza lunghissimi – anche alla luce delle numerose strade chiuse e impraticabili – per raggiungere il polo unico.
Ne seguì così un comunicato del consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, che citava un documento di contrarietà dei sindaci della “Strategia Aree Interne” compreso il primo cittadino di Roccaspinalveti [l’articolo]. Peccato, però, che Franco Paglione non abbia mai aderito a nessun documento né dall’una, né dall’altra parte.
“Febbo si è permesso di inserire Roccaspinalveti in un suo comunicato – dice contattato telefonicamente da Zonalocale.it – ma io non ho mai fatto dichiarazioni in tal senso o firmato documenti unitari. Dall’altra parte, però, non ho mai aderito neanche al progetto di Dogliola. Se un giorno il polo vedrà la luce, nessuno potrà obbligarci a mandare gli studenti lì”. Insomma, a quanto pare, il comune – tra i più grandi dell’Alto Vastese – è stato tirato in ballo da più parti senza esserne a conoscenza.
Il primo cittadino, però, precisa che anche un eventuale polo a Roccavivara sarebbe scomodo per i suoi studenti: “Il problema resta anche con l’altro polo allo studio. Si tratta sempre di raggiungere la Trignina che da qui è troppo lontana”.
Il sindaco, quindi, rilancia con una proposta che coinvolga i comuni della sua vallata: “È più logico individuare una zona nella valle del Treste e pensare a un progetto per il mio comune, Fraine, Furci, Palmoli, Carunchio, San Buono ecc. Per adesso – aggiunge – noi non abbiamo problemi di numeri, secondo le mie previsioni riusciremo a resistere ancora per 4-5 anni, ma poi il problema coinvolgerà tutti“.
I poli scolastici pensati per risolvere i problemi legati alla riduzione del numero di bambini sono ancora in fase embrionale, ma già vedono prese di posizioni contrastanti, scelte ambigue (Roccaspinalveti che confluisce a Dogliola senza esserne al corrente) e richieste di chiarimento in commissione vigilanza. Dell’argomento si parlerà a Trivento dove interverrà il presidente Luciano D’Alfonso (16.30, curia diocesana).
Sarebbe interessante, però, a questo punto conoscere i criteri di assegnazione del finanziamento da parte dell’assessore Donato Di Matteo. Se il numero di studenti coinvolti è uno dei requisiti decisivi e quelli di Roccaspinalveti ne rivestono una parte sostanziale, qualche conto non torna.