Un altro appello dei sindacati a tutte le istituzioni per riaccendere i riflettori sulla vertenza Golden Lady. Filctem Cgil, Uiltec-Uil e Femca-Cisl hanno scritto al ministero dello Sviluppo economico e ai rappresentanti del territorio (Regione, Provincia e Comune di Gissi) chiedendo al più presto la convocazione di un nuovo tavolo.
Dell’ultimo incontro ministeriale si è ormai persa memoria. In quella sede si era deciso che la palla passava alla Regione Abruzzo che avrebbe sondato la possibilità di una seconda riconversione da agevolare con i propri strumenti normativi ed economici. Si era così arrivati alle insistenti voci di un impegno concreto della Emarc (presente già in val di Sangro), ma con il passare dei mesi non si è avuta più nessuna notizia sulla presentazione del piano industriale (ultimo e fondamentale tassello per arrivare alla riconversione-bis). Il nervosismo dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Giovanni Lolli sulla questione contribuisce a pensare che questa strada difficilmente resterà percorribile.
“Ormai tutti i circa 250 lavoratori coinvolti (circa 100 già da un anno) sono usciti dal percorso di mobilità e sono in drammatiche condizioni economiche, con evidenti ripercussioni sia sulle loro famiglie, sia a livello di dignità personale e sia come impatto negativo sull’occupazione di un territorio come quello della Vlsinello, già provato da tantissime altre situazioni di crisi”, scrivono le organizzazioni sindacali.
Con l’uscita dalla mobilità dei lavoratori si può ritenere definitivamente conclusa la storia della ex Golden Lady di Gissi: una storia fatta scivolare progressivamente e in silenzio nel dimenticatoio con buona pace di chi oggi è senza reddito. Chi ha responsabilità in questa vicenda non poteva sperare in un finale migliore.