Almeno 5 cani avvelenati e morti dopo lunga agonia a Fresagrandinaria. Il bilancio probabilmente è più pesante perché alcuni di questi animali potrebbero essere andati a morire lontani dal centro abitato.
Nel piccolo comune del Medio Vastese qualcuno ha distribuito nelle zone centrali del paese bocconcini avvelenati e da qualche giorno l’opera sconsiderata sta sortendo gli effetti voluti; gli ultimi casi sono di ieri sera.
Nella trappola tesa dalla mente criminale in azione sono finiti cani randagi e animali di proprietà di alcuni cittadini. La vicenda sta suscitando forte sdegno nella comunità. “Il mio è stato avvelenato ieri – racconta uno dei proprietari – lo hanno visto in piazza mentre stava male e non è più tornato a casa. Oggi andrò a cercare i suoi resti. Seppur randagi, gli altri, non facevano male a nessuno, si può dire che erano stati adottati dal quartiere; ognuno di loro aveva un nome. Si trattava di cani di piccola taglia, ai quali eravamo affezionati, soprattutto i bambini della zona. Non hanno mai fatto male a nessuno”.
La distribuzione dei bocconcini avvelenati sembra essere stata ben studiata da chi conosce i luoghi frequentati dagli animali.
I proprietari di uno dei malcapitati cani hanno cercato di salvarlo portandolo dal veterinario, ma è stato troppo tardi. La sostanza letale riscontrata pare sia la lumachina, il noto veleno per lumache.
Già domani scatteranno le prime denunce. Qualcuno probabilmente pensa di eliminare il randagismo non sapendo di incorrere nel reato penale di “uccisione di animali” (art. 544-bis), punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. In questo caso, inoltre, c’è la distribuzione di sostanze velenose (art. 146 T.U. Leggi sanitarie) che prevede una pena da 6 mesi a tre anni di reclusione e un’ammenda da 51,65 a 516,46 €.