Nessuno strappo, per il momento, da parte dell’ex assessore Mario Mazzocca, per il quale nella serata di ieri il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha annunciato la nomina a sottosegretario alla presidenza della Giunta, ruolo prima ricoperto da Camillo D’Alessandro. Nonostante infatti la crisi politica si sia di fatto conclusa con la sua esclusione dalle deleghe (riconfermati tutti gli altri) Mazzocca conferma “piena fiducia nell’operato del presidente e immutata stima nell’importante opera sinora condotta quale guida del governo regionale espressione della maggioranza di centrosinistra. Una maggioranza nei confronti della quale siamo stati sempre leali (anche quando non eravamo granché convinti di talune scelte), abbiamo sempre assicurato la nostra presenza in ogni dove (al contrario di altri), siamo stati sempre rintracciabili dall’intera comunità abruzzese. Ora, anche alla luce delle scelte da poco operate (siamo stati gli unici a subire gli effetti di una situazione di stallo indotta da altri), consapevoli che l’azione amministrativa debba ripartire con rinnovato slancio, riteniamo che all’iniziale periodo di ‘rodaggio’ debba seguire un ‘tagliando’, ovvero una doverosa opera di puntualizzazione su alcuni temi di prioritaria importanza per l’Abruzzo“.
Insomma, persa la partita delle deleghe, Mazzocca pretende almeno garanzie sul programma: “Lunedì inizieremo una diffusa e capillare opera di consultazione delle forze vive della nostra regione, dalle organizzazioni sindacali, al mondo delle associazioni ambientaliste, dei comitati, del volontariato, fino agli amministratori locali ed agli organi collegiali del partito. All’esito della predetta attività di consultazione, e solo allora, vedremo il da farsi. Se riscontreremo la concreta possibilità di espletare al meglio e caratterizzare la nostra azione, ci ributteremo a capofitto e con le solite nostre 16 ore al giorno di lavoro per il governo della nostra regione. Qualora, viceversa, tali condizioni minime non saranno rintracciabili, vorrà dire che in futuro la coalizione di maggioranza che esprime il governo regionale sarà un po’ più di centro e un po’ meno di sinistra“.
Toni più aspri da parte del coordinatore regionale di Sel, Tommaso Di Febo: “Il rimpasto della giunta regionale è stato fatto in modo troppo sbrigativo e con arroganza! Il metodo e il merito delle decisioni del presidente D’Alfonso sulla nuova composizione della giunta regionale aprono una vera e propria crepa nella maggioranza di governo regionale. Non è ammissibile che si possa chiudere il rimpasto prima della conclusione della verifica politico programmatica. Non solo noi, ma anche altri partiti della coalizione si sono lamentati della mancanza di collegialità nella gestione della crisi della maggioranza regionale”.
“Giallo”, poi, sulla nomina a sottosegretario dell’ex assessore di Sel. Mentre infatti D’Alfonso, pubblicamente, anche attraverso Facebook ha già annunciato la nomina di Mazzocca, Di Febo sottolinea: “Bene ha fatto il nostro rappresentante Mario Mazzocca a non controfirmare il decreto di nomina di sottosegretario e a rimettere le proprie scelte alle decisioni del partito. In vista della verifica programmatica con la maggioranza di governo regionale, come Sel Abruzzo abbiamo avviato il percorso delle consultazioni dei sindacati, delle associazioni ambientaliste e di categoria, nonché degli amministratori locali per confrontarci sullo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo e sulle proposte delle organizzazioni sociali. Al termine della verifica politico-programmatica dei prossimi giorni, l’assemblea regionale di Sel farà le proprie valutazioni nel merito e assumerà le proprie determinazioni politiche in modo collegiale; solo dopo si deciderà il nostro futuro ruolo in Consiglio regionale e, dunque, se ci saranno le condizioni politiche per proseguire il nostro lavoro nell’ambito della coalizione di maggioranza di governo regionale, oppure se passare all’opposizione”.
In attesa di verificare se prevarrà la “linea morbida” di Mazzocca o la “linea dura” di Di Febo, arrivano le prime razioni dall’opposizione, con Forza Italia che attacca: “La montagna ha partorito il topolino: dopo la sceneggiata delle dimissioni in blocco della sua Giunta, il presidente D’Alfonso ha nominato un nuovo esecutivo lasciando in piedi tutti i dissidi e le divisioni territoriali di ventiquattrore prima. Dopo due mesi di blocco di qualunque attività di nuovo il Governatore non è infatti riuscito a consegnare le deleghe che forse arriveranno tra due settimane. […] E ovviamente resta il problema del nuovo sottosegretario Mario Mazzocca, così come del consigliere detronizzato Camillo D’Alessandro: è evidente che non permetteremo loro di recitare il ruolo di assessori-ombra, visto che i Consiglieri regionali non possono detenere deleghe, ma possono al massimo avere funzioni e coadiuvare l’attività del presidente. Mazzocca e D’Alessandro dovranno rassegnarsi al ruolo di comparse, perché non potranno assumere ruoli mascherati”.