“Lapenna, che per nove anni si è riempito la bocca con le parole trasparenza e legalità, in questo momento dovrebbe mettere da parte il pubblico amministratore, o i pubblici amministratori, raggiunti dagli avvisi di garanzia”. Dal centrodestra si leva la richiesta rivolta al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna: licenzi chi viene indagato per presunti reati contro la pubblica amministrazione. A chiederlo è Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in Movimento, l’associazione dei giovani di centrodestra.
“Già il fatto che ci siano due indagati – afferma di Michele Marisi – è sintomo di una gestione non trasparente della cosa pubblica che ha costretto gli inquirenti a spulciare tra le carte del municipio e, quindi, a condurre delle indagini. Lapenna, che per nove anni si è riempito la bocca con le parole trasparenza e legalità, in questo momento dovrebbe mettere da parte il pubblico amministratore, o i pubblici amministratori, raggiunti dagli avvisi di garanzia. Se non sono loro stessi a farlo, è un passaggio che occorrerebbe farer per motivi di opportunità politica e anche per un fatto di decenza. Quello che mi auguro è che questa indagine sia la prima di una lunga serie che la magistratura dovrebbe portare avanti, prendendo spunto da tutti quegli esposti che da anni l’opposizione e i singoli cittadini hanno presentato. E’ bene che la città sappia come il centrosinistra ha governato in questi nove anni”.
“Durante questa consiliatura – ricorda Massimo Desiati, candidato sindaco della coalizione Vastoduemilasedici – abbiamo presentato esposti sia alla Procura presso il Tribunale, sia alla Corte dei Conti circa scelte operate dall’amministrazione comunale sui medesimi ed altri temi. Evidentemente, i fatti contenuti in quello presentato da un privato e non da un consigliere comunale o movimento civico sono stati ritenuti degni di maggiore attenzione.
Si tratta certo e soltanto di indagini, ci sarebbe piaciuto fossero state svolte anche negli altri casi pur segnalati ma l’importante è che, finalmente, si voglia almeno verificare se quanto posto in essere dall’amministrazione sia in linea con le norme che governano la materia dell’affidamento dei servizi”.