Trentacinque giovani provenienti da 10 Paesi europei arriveranno a Vasto il prossimo 12 settembre per prendere parte al Corso di Formazione europeo “Youth Centres and youth inclusion: creativity and artistic expression” organizzato e promosso dal Comitato Provinciale di Chieti dell’Arci. Il progetto è stato finanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea tramite l’Agenzia Nazionale per i Giovani, con il supporto operativo del Comune di Vasto, Assessorato alle Politiche Giovanili, Progetto Giovani, Consulta Giovanile, Circolo Arci Vasto.
Al training parteciperanno 35 youth e social workers, youth leaders, educatori, animatori giovanili, responsabili di centri di aggregazione giovanile, peer educators e volontari provenienti da Italia, Germania, Cipro, Bulgaria, Belgio, Olanda, Portogallo, Serbia, Bosnia Erzegovina, Macedonia.
“Obiettivo principale del progetto – spiegano i responsabili dell’Arci – è quello di formare youth workers, youth leaders, educatori, animatori giovanili, responsabili di centri di aggregazione giovanile, peer educators, volontari tramite un percorso formativo che li veda acquisire ed accrescere conoscenze e competenze sull’utilizzo della creatività e dell’espressione artistica quali strumenti di promozione e facilitazione di processi di inclusione sociale, cittadinanza attiva e sviluppo personale destinati ai giovani provenienti da condizioni svantaggiate. La metodologia che si attuerà in tutte le fasi del progetto sarà quella dell’Educazione Non Formale (apprendere dal fare, educazione tra pari, interazione e condivisione). Gran parte delle attività si svolgeranno nel Centro di Aggregazione Giovanile di Vasto e vi saranno diversi momenti di incontro con i giovani locali e con le associazioni che nel territorio vastese lavorano con e per i giovani”.
Il 17 settembre, presso il centro di Aggregazione Giovanile di Vasto, si svolgerà un evento pubblico in cui verranno presentati i risultati del corso attraverso performance, mostre, esibizioni, proiezioni.
“La crescente crisi economica, la mancanza di prospettive e il contrarsi dei diritti (sociali, civili, costituzionali) stanno provocando un senso di smarrimento e di insicurezza soprattutto nei giovani e in quelle fasce sociali cosiddette border-line – spiega Lino Salvatorelli, presidente provinciale Arci-. In questa crisi globalizzata, purtroppo, si alimentano anche egoismi e paure che vedono nel più debole e nel diverso un’ulteriore minaccia. In questo contesto, i Centri di Aggregazione Giovanile rappresentano un importante fattore protettivo e di sviluppo che agisce non solo nei confronti di quei ragazzi con minori opportunità ma anche sulla comunità in generale attraverso sia la costruzione di nuovi legami e relazioni che contrastino l’adozione di stili di vita a rischio sia un lavoro di supporto e di sostegno nel processo di crescita e costruzione dell’identità dei giovani“.
Gisela Fantacuzzi, coordinatrice del progetto europeo, conclude dicendo che “i Centri Giovanili sono un importante incubatore di microprogettualità che offrono l’opportunità ai giovani di scoprire e sperimentare le proprie potenzialità, abilità, competenze, inclinazioni ed ambizioni partecipando attivamente alla vita della propria comunità”.