“Rispondo volentieri alle curiosità del consigliere Desiati che mi permettono per l’ennesima volta di tentare di fare chiarezza, soprattutto all’opinione pubblica, su un argomento dove si tenta giorno per giorno di innestare confusione”.
È l’assessore alle Aree protette Marco Marra, chiamato in causa da un precedente intervento del leader di Progetto per Vasto (qui l’articolo) ad intervenire sulla decisione del Consiglio regionale, che ha approvato un documento di Abruzzo Civico che impegna il presidente D’Alfonso e la sua Giunta a sollecitare il commissario e i ministeri competenti a rivedere la perimetrazione del Parco nazionale della Costa teatina.
“Partiamo dal principio, – scrive Marra – ovvero la Politica che ha lavorato a favore o contro il Parco, perché è da qui che si intuiscono le strumentalizzazioni delle ultime ore. Fu proprio l’allora assessore regionale Desiati a iniziare la guerra al Parco, presentando ricorso alle autorità giudiziarie, contro la legge istitutiva del Parco Nazionale della Costa Teatina, iniziando la politica dell’ostruzionismo. Ricorso che fu naturalmente respinto. Da quando i Comuni hanno cominciato a lavorare sulla proposta di perimetrazione, anche a cavallo di campagne elettorali di vario genere, il lavoro del governo Chiodi si è concentrato sull’alimentare un clima di ostilità con le categorie produttive, in particolare gli agricoltori, contro presunti pericoli del Parco. La campagna di informazione e i tanti momenti di incontro e dibattito pubblico, nonostante l’aggressività delle solite truppe politicizzate, hanno portato col tempo a convincere le associazioni degli agricoltori che il Parco è un opportunità per la valorizzazione del prodotto locale”.
“Le amministrazioni comunali tutte – prosegue l’assessore nella sua nota – hanno fatto incontri e partecipato ai dibattiti, e la proposta di perimetrazione delibarata dal Consiglio comunale di Vasto è frutto della partecipazione e del compromesso politico, in grado di tenere conto dell’antropizzazione e degli insediamenti industriali presenti sul territorio. Non è la perimetrazione ideale di Marco Marra ma è quella che quasi all’unanimità è stata votata dall’organo democratico per eccellenza, il Consiglio comunale, ed è giusto che venga rispettata. Sono le amministrazioni che volutamente non hanno perimetrato e il costante lavoro di demolizione dell’allora governo regionale Chiodi che hanno portato alla nomina del Commissario da parte del Ministero, per arrivare alla sintesi che la politica locale non ha saputo e voluto fare. E il compito del commissario non era di certo quello di riaprire le consultazioni sui vari livelli”.
Nel merito del documento regionale approvato, Marra precisa: “Non lo condivido nelle premesse, confuse e inesatte, ma non mi spaventa più di tanto perchè non avrà il potere di bloccare il decreto attuativo. Se un ulteriore incontro con i sindaci della Costa Teatina e la Regione Abruzzo, nelle sedi del Ministero può aiutare a mettere il punto sulla perimetrazione, questo non potrà che far bene allo stesso Parco Nazionale della Costa teatina. Il Comune di Vasto può andare sereno nel chiedere il rispetto della proposta che ha deliberato. Se i sindaci da sempre contrari, pensano che l’incontro al Ministero serva a bloccare ancora l’iter istitutivo, di certo non troveranno l’appoggio del Comune di Vasto”.
Da qui la conclusione: “Nessuna sconfitta politica, caro Massimo, nessuna incoerenza e soprattutto chiarezza. Quella che in questi anni non hai avuto tu, prima contrario, poi possibilista, poi chissà… fino alla scelta anacronistica e ridicola di un mese fa di richiedere un referendum pro o contro il Parco, questo sì che sa di ‘ludibrio’. Siamo seri, il lavoro davvero importante e strategico sta nella programmazione del Piano del Parco. Condivido le parole dell’assessore Mazzocca, dobbiamo concentrarci sulla ‘costituzione di un Tavolo Permanente Regione-Comuni-Parco finalizzato alla costante concertazione e condivisione delle scelte operande in tema di tutela e salvaguardia del territorio (…), volte oltre che alla piena e reale sostenibilità, anche alla compatibilità con il livello avanzato di antropizzazione raggiunto dalle realtà urbane ed extra-urbane ricomprese nel perimetro dell’area protetta’. Io sono pronto a lavorarci”.