“Stiamo scrivendo un esposto da presentare alla Procura di Vasto e ad altri organi. Un documento in cui spieghiamo che, dopo quattro mesi senza stipendi, molti lavoratori non hanno più la possibilità di raggiungere il luogo di lavoro e, dunque, se dovesse configurarsi un’interruzione di pubblico servizio, non sarebbe imputabile alla nostra volontà. A meno che l’azienda non ci dia vitto e alloggio dentro l’Istituto San Francesco”.
A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è Camillo Di Felice, rappresentante sindacale Uil della della casa di cura e riabilitazione di Vasto Marina di proprietà della Fondazione Padre Alberto Mileno. Oggi, al termine del suo turno, un lavoratore si è incatenato fuori dalla struttura sanitaria.