“Un gesto intimidatorio ad opera di balordi che nè ci spaventa nè mette in discussione il percorso di costituzione del Parco della Costa Teatina”.
Così Marco Marra, assessore ai Parchi e all’Ambiente del Comune di Vasto, qualifica l’incendio doloso scoppiato ieri nella riserva naturale di Punta Aderci.
“Il danno prodotto dall’incendio nella Riserva naturale è un danno di immagine più che un danno ambientale. Piange il cuore nel vedere uno dei posti più belli e caratteristici dell’intera costa adriatica ridotto ad un cumulo di cenere ma la vegetazione ricrescerá più rigogliosa di prima è solo una questione di tempo. Gli idioti che, tramite gesti intimidatori come questo, pensano di poter fermare o rallentare le scelte politiche che mirano ad una tutela dell’ambiente e del territorio per una nuova forma di sviluppo sostenibile trovino pure un’altra strada. La riserva naturale di Punta Aderci, così come il Parco nazionale della Costa Teatina, sono prioritá politiche a garanzia dello sviluppo, della salute, dell’ambiente e per la difesa di tutti i cittadini”.
Secondo l’ambientalista Ivo Menna, il rogo è il risultato “dell’azione devastatrice dovuta all’attività dell’uomo conseguente a interessi ormai incrostati nel tempo di chi si è opposto e si oppone ad una ricoinversione ecologica di quella vasta area. Come si può verificare, non solo gli incendi dell’azione devastatrice e ignobile, ma le istanze che da anni come gli ambientalisti portano avanti vengono contrastate da alcuni poteri economici che sono legati al vecchio modello industrialista. Fa molta fatica a passare anche il messaggio del nuovo papa Bergoglio che nella sua nuova enciclica Laudato si’. sostiene che la proprietà privata non è un diritto intoccabile, ma deve garantire una funzione sociale”.