Nella prossima stagione estiva sparirà dalle località turistiche della provincia di Chieti il consueto servizio potenziamento del servizio di Medicina Generale, la cosiddetta guardia medica turistica. A comunicarlo ai sindaci dei comuni interessati è stato il direttore sanitario della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Pasquale Flacco, con una lettera che ha suscitato le prime reazioni. A Vasto Marina il servizio era garantito nei mesi estivi nei locali di lungomare Cordella, a San Salvo Marina presso il palazzetto dello sport, e così nelle altre località turistiche della provincia. In nome dei tagli alla spesa la direzione sanitaria ha ritenuto di poter garantire il servizio ai turisti operando in diverso modo.
“L’assistenza di medicina generale – si legge nel documento – ai cittadini che dovessero trovarsi fuori dal Comune di residenza è garantita, attraverso l’istituto delle visite occasionali, sia dai medici di base singoli che da quelli operanti in Nuclei di Cure Primarie. Sarà garantita, inoltre, per le emergenze, l’attivazione di un servizio di ambulanza dedicato, analogamente agli anni precedenti. Detto servizio sarà attivo dal 1 luglio al 31 agosto, dalle 10 alle 18“.
Le reazioni. “È una decisione inaccettabile – ha commentato il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, dopo aver appreso la notizie – che colpisce indirettamente il turismo nella nostra Città e rappresenta l’ennesimo ed evidente arretramento della sanità nel nostro territorio”. Duro il commento anche di Pietro Smargiassi, consigliere del Movimento 5 Stelle “Tale scelta è l’ennesima mortificazione di un territorio, quello vastese, ormai sempre più abbandonato a se stesso e che di giorno in giorno vede soppressi servizi di prima necessità. Del resto nessuna sorpresa da chi, ormai dallo scorso luglio, ha reso sempre più lontano l’epicentro del potere dal nostro territorio”.
Le motivazioni della Asl. Quest’anno il servizio di medicina turistica, destinato a farsi carico delle prestazioni sanitarie non di emergenza e urgenza per chi non risiede in Abruzzo, dietro pagamento di una tariffa standard nazionale è affidato dalla Asl ai medici di medicina generale. La scelta della Asl – riferisce il Direttore sanitario – è basata sulla valutazione delle prestazioni erogate nel 2014 dagli ambulatori di medicina turistica: appena 198 in due mesi a Vasto (poco più di tre al giorno), 600 a San Salvo (dieci al giorno), 450 a Torino di Sangro. Una mole di prestazioni – commenta Flacco – che può essere efficacemente gestita dai medici di medicina generale. Va, inoltre, ricordato che lo scorso anno l’Azienda sanitaria locale si trovò in difficoltà in seguito ai rilievi dei Carabinieri del Nas, i quali rilevarono che alcune sedi, messe a disposizione dai Comuni, non erano idonee rispetto alla normativa prevista per gli studi medici”.
Cosa accadrà. L’unico presidio sanitario nelle località balneari, limitatamente nei mesi di luglio e agosto e dalle 10 alle 18, sarà l’ambulanza messa a disposizione dalla Asl. Non è stato specificato se sarà un’ambulanza medicalizzata ma è un’ipotesi peraltro poco accreditata perchè sarebbe come mantenere attivo il punto di medicina generale. Dovranno quindi rivolgersi ai medici di base del territorio tutte le persone che avranno necessità di cure, situazione complicata dal fatto che gli studi dei medici di base (nei casi di Vasto e San Salvo) si trovano tutti (o quasi) nella città alta.
Il Pronto Soccorso. Il forte rischio che deriva da questa decisione della Asl è che i pazienti (800 se si considerano i numeri riferiti dal direttore sanitario per Vasto e San Salvo) si rivolgano al Pronto Soccorso del San Pio da Pietrelcina di Vasto che già nella stagione estiva vede aumentare a dismisura la mole di lavoro (e senza un efficace incremento di personale) visto che per un turista che non conosce la città sarebbe molto più semplice recarsi in ospedale piuttosto che dover cercare lo studio di un medico di base aperto nel momento del bisogno.