Sabato 7 marzo alle ore 9.00 presso l’auditorium del liceo scientifico “R. Mattioli” di Vasto il Lions Club Vasto Host organizza il convegno dal titolo Tempo di Crisi: l’insegnamento di Raffaele Mattioli, in occasione del 120° anniversario della nascita del banchiere vastese. L’incontro inizierà con il saluto della professoressa Silvana Marcucci, dirigente scolastico del liceo. Poi ci saranno gli interventi del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, dell’onorevole Maria Amato, del senatore Gianluca Castaldi e del presidente della Corte d’Appello de l’Aquila Stefano Schirò. Seguiranno i saluti del presidente del Lions Club Vasto Host, l’avvocato Giuseppina Di Risio e poi e del Dr. Maurizio Mattioli. Interverranno inoltre il vice presidente del Csm, l’Onorevole Giovanni Legnini, il professor Francesco Vella, il Professor Massimo Amato, modererà ed introdurrà l’incontro il presidente del Tribunale di Vasto il Dr. Bruno Giangiacomo, concluderà i lavori il governatore del distretto Lions 108/A, Nicola Nacchia.
“L’iniziativa patrocinata dal Comune di Vasto focalizzerà l’attenzione sulla figura del vastese Raffaele Mattioli con lo scopo di approfondire lo studio dell’attività di Mattioli per affrontare gli attuali problemi dell’economia e della giustizia. Uomo di cultura, banchiere umanista, importante testimone del periodo compreso tra il 1931 e il 1933, quando l’Italia si trovò nel pieno di una vasta crisi bancaria. La storia unitaria e` punteggiata da crisi bancarie ricorrenti, da scandali e da salvataggi: la caduta del Credito Mobiliare, lo scandalo della Banca Romana, il fallimento della Banca di Sconto, per citarne alcuni. Ma in quella circostanza, anche in conseguenza della depressione mondiale seguita al crollo di Wall Street dell’ottobre ’29, tutte le maggiori banche entrarono contemporaneamente in crisi, a cominciare dalla Comit che era allora la più importante banca italiana e una delle maggiori in Europa. Alla vigilia della crisi del 1930-31, la struttura delle grande banche italiane di credito ordinario aveva subito trasformazioni, o meglio deformazioni, ‘stupende’. Il grosso del credito da esse erogato era fornito ad un ristretto numero di aziende, un centinaio, che con quell’aiuto avevano potuto svilupparsi notevolmente, ma che ne dipendevano ormai al punto di non poterne più fare a meno. Le banche erano ancora banche ‘miste’ sotto l’aspetto formale, ma nella sostanza erano divenute banques d’affaires, istituti di credito mobiliare legati a filo doppio alle sorti delle industrie del loro gruppo. Né basta: per salvaguardarsi dai fin troppo evidenti pericoli di questa situazione, le banche avevano ricomprato praticamente tutto il loro capitale”.
Il convegno è valido ai fini della formazione professionale continuativa per Avvocati, Dottori Commercialisti ed esperti contabili con l’attribuzione di cinque crediti formativi.