“La discussione che sta maturando dentro la commissione parlamentare sul merito del decreto legge 4/2015 è assolutamente insoddisfacente”. Così Camillo D’Amico, presidente vicario della Copagri Abruzzo, spiega la partecipazione dell’associazione al sit-in in programma per mercoledì prossimo davanti a Montecitorio, per protestare contro “l’infinita telenovela dell’Imu sui terreni agricoli e contro i contestabili ed iniqui contenuti del dl 4/2015 del 21 gennaio, attualmente in discussione presso la Camera dei Deputati”.
Questi i motivi dell’insoddisfazione espressa da D’Amico per conto della Copagri: “Al di là della proroga della scadenza dei termini del pagamento dell’esoso tributo senza interessi di mora, cui un emendamento fa esplicito riferimento in ragione dei contenuti dello ‘statuto del contribuente’ che è già legge e non permette alcuna scelta alternativa, restano in piedi tutte le iniquità e contraddizioni più volte evidenziate dalla nostra organizzazione. Questa patrimoniale va sospesa per intero per il 2014 e profondamente rivista e riadeguata per il 2015. I numerosi ricorsi pendenti davanti al Tar del Lazio sono la manifesta dimostrazione di quanto poco normale ed equilibrata sia l’imposta, almeno così come è stata formulata e concepita. Non si possono tassare indiscriminatamente tutti i terreni agricoli siti nelle zone classificate normali, anche quelli che non producono alcun reddito per gli operatori agricoli, come i pascoli e gli incolti. È poco equo non far pagare i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti all’Inps nelle zone ‘montane e svantaggiate’ e farlo fare a quelli nelle zone normali. È poco corretto che alcuni comuni pretendano il pagamento del tributo sulla coltura risultante al catasto, in luogo di quella effettivamente esercitata sul fondo agricolo, così come il discorso di esigerlo sui terreni gravati da uso civico”.
Per questo, assicura D’Amico, “la Copagri manterrà un profilo di grande attenzione verso il Parlamento per far correggere le tante storture contenute nel dl 4/2015, così come avrà cura d’informare la pubblica opinione sulle proprie iniziative e sulle proposte perché, sulla pelle degli agricoltori e dell’intero comparto, non possano ulteriormente consumarsi ingiuste iniziative tese solo a fare cassa, senza alcun pensiero alla manutenzione del territorio ed alla fornitura di cibo ed alimenti di qualità”.