Certo non immaginava un clima così aderente agli ambienti del suo romanzo, Roberto Chirico, scrittore e insegnante che nel tardo pomeriggio di sabato ha presentato il suo romanzo, Il rito del maiale, presso la sala polifunzionale di Carpineto Sinello. Mentre gli ospiti si accomodavano, infatti, dai locali adiacenti la grande sala, le signore del paese preparavano i ricchi e gustosi piatti – rigorosamente a base di carne di maiale – che sarebbero stati serviti subito dopo la presentazione del libro, che quindi si è svolta in un ambiente impreziosito dall’irresistibile profumo di cucina tradizionale.
Prima di tuffarsi nelle prelibatezze enogastronomiche, però, i numerosi presenti hanno assistito alla presentazione del romanzo di Roberto Chirico, Il rito del maiale, un’opera – come ricordato dallo stesso autore – ambientata nella due giorni di lavori per l’uccisione, la pulitura e la preparazione della carne di maiale. Ad introdurre l’intervento dell’autore, il consigliere comunale Vincenzo Bologna, insieme a Marialorena Colantonio, dell’associazione culturale “Carpi diem”. Al tavolo dei relatori, anche il vicesindaco Giuseppe Zocaro, ma non il sindaco Antonio Colonna, che ha preferito rimanere dietro le quinte, per non cariche la manifestazione di colore politico, come in effetti non ha avuto.
Ad aprire la manifestazione, il consigliere comunale Vincenzo Bologna, che ha voluto ricordare l’importanza di eventi come quello organizzato a Carpineto e di opere come quella di Chirico, che aiutano a non perdere le importanti tradizioni del territorio: “La politica – ha sottolineato il consigliere Bologna – deve essere più attenta alla cultura alimentare, all’agricoltura e alle peculiarità dei territori, che sono stati e posso tornare ad essere il volano per lo sviluppo della nostra terra”.
A seguire, Marialorena Colantonio, dell’associazione culturale “Carpi diem” ha ringraziato l’autore per aver scelto Carpineto per la presentazione del suo romanzo, da cui è rimasta piacevolmente colpita: “Questo libro mi ha riportato ai tempi della mia infanzia; ringrazio Roberto Chirico per aver colto perfettamente il valore delle nostre tradizione e la forza e il coraggio che contraddistinguono gli abruzzesi”.
Parola quindi all’autore, il quale ha spiegato la doppia chiave di lettura del romanzo: la prima, legata all’aspetto narrativo, con la storia – gustosa, leggera e diverte – del protagonista, un 16enne che sceglie proprio le giornate della lavorazione del maiale per dare sfogo alle sue ambizioni di “diventare grande”, finendo in rocambolesche e divertenti disavventure che gli insegneranno il valore dell’umiltà. La seconda chiave di lettura del romanzo, invece, riguarda invece l’attenta riflessione sul rito, con il suo corredo di valori tradizionali, che contraddistingue la lavorazione artigianale della carne di maiale. Un momento, ha ricordato lo stesso autore, in cui la parola stessa perde il suo significato negativo, riferito a sporcizia e lussuria, e ritrova il suo valore tradizionale, di quando rappresentava il sostentamento e la ricchezza della comunità abruzzese. E proprio nel riconoscimento di questo valore, “il rito del maiale” assume una connotazione quasi “liturgica”, come ha voluto sottolineare Chirico, e di grande rispetto per lo stesso animale: “La tradizione vuole che il maiale non debba soffrire al momento dell’uccisione, altrimenti la carne non viene buona. In questa indicazione c’è tutto il valore di un momento vissuto nel massimo rispetto: “Solo gli agricoltori e gli allevatori – ha rimarcato Chirico – rispettano davvero la natura e conoscono il suo valore”.
Una riflessione anche sul carattere sociale e aggregativo di questo particolare momento che coinvolge tutta la famiglia e più famiglie: “Si tratta di un rito complesso che coinvolge tutti e tutti hanno un proprio ruolo; ci si incontra, si sta insieme, si lavora insieme e si mangia insieme. In quei giorni la casa si trasforma in una sorta di industria alimentare che comprende ogni fase della lavorazione e del consumo”.
Insomma, una tradizione che non deve andare persa, anche perché rappresenta anche un potenziale di attrattiva turistica, anche rispetto all’idea del Museo del maiale, che l’amministrazione comunale di Carpineto Sinello sta cercando di rilanciare (leggi qui l’articolo): “Spero che il progetto riesca – ha concluso Chirico – e attiri turismo; se ogni comune si attivasse per valorizzare le proprie tradizioni, anche l’Abruzzo interno sarebbe tra i territori più visitati”.
Foto – Il rito del maiale
Presentazione del libro di Roberto Chirico, Il rito del maiale