È iniziata con un video montato sulle note di Itaca, di Lucio Dalla, la Notte Nazionale del Liceo Classico presso l’auditorium del Polo liceale “Pantini-Pudente” di Vasto, in contemporanea con 150 licei in tutta Italia; una manifestazione intensa, profonda e suggestiva ideata dall’Associazione Italiana di Cultura Classica e fortemente voluta dal dirigente scolastico del Polo liceale, la professoressa Letizia Daniele, che nel suo indirizzo di saluto ha tenuto a rimarcare l’importanza della cultura classica a fronte di una “scuola di pensiero” sempre più incalzante che la vorrebbe obsoleta e inutile. Saranno poi il magistrato Luca Monteferrante e don Gianni Carozza, parroco di San Marco a spazzare ogni dubbio a riguardo, con la loro diretta testimonianza.
Prima, però, spazio alle preziose esibizioni dei ragazzi, che hanno fatto toccare con mano ai presenti la bellezza della cultura classica attraverso diversi interventi.
Gli alunni della III A, Myriam D’Alessandro, Giulia Di Silvio, Giovina Eleuterio, Michela Marinaro, Annachiara Molisani ed Eleonora Muraglia, coordinate dalla professoressa Grazia D’Auria, hanno portato “in scena” i versi di Catullo “Amare o bene velle”; agli alunni della I A, invece, il compito di portare i numerosi presenti in un viaggio tra i mosaici delle Terme Romane di Histonium e poi nell’antica Gallia; il primo intervento è stato eseguito, sempre con il coordinamento della professoressa D’Auria, da Camilla Di Nardo, Marta Mascitelli, Aura Rapino e Ilaria Tiberio, mentre il secondo, con la direzione della professoressa Margherita Setta, ha visti protagonisti Luca Masciulli, Christopher Molino e Federica Raffa. Spazio poi alla pregevole esibizione di Felice Di Laudo, che ha eseguito il Notturno, opera 9, numero 1, di Chopin. A seguire, è tornato in scena nuovamente Catullo con il Carme 51 e il Carme 101, amore e morte, grazie alla recitazione dei ragazzi della II C e della II B, coordinati dalla professoressa Anna Lisa Iannone: Giorgia Calgione, Arianna Di Bello, Martina Di Cristofaro, Viviana Fecondo, Silvia Giammarini, Clarissa Memmo, Antonio Menna, Sergio Mucci, Amedeo Pennetta, Marianna Roselli, Maria Celenza, Myriam Fiasconara, Alessia Lacanale, Lucia Laterza e Paola Trapani. È poi giunto il momento dell’emozionante dilemma di Antigone e Creonte di Sofocle, portato in scena dagli alunni della II C, con il coordinamento della professoressa Paola Garofalo; all’intensa drammatizzazione ha partecipato l’intera classe, più Cesare Vicoli, della I B, e Dimitra Gurdulaia e Luigi Monteferrante della IV B. Poi ancora musica, con la Sonatina, opera 36, n°3, di Muzio Clementi, pregevolmente eseguita da Giulia La Verghetta, e il Valzer (opera 9, n°1) di Chopin, eseguito da Francesca Savino, entrambe della V A. Quasi in chiusura, la lettura della professoressa Anna Maria Scampoli di Itaca, di Costantino Kavafis, a cui ha partecipato anche la dirigente Letizia Daniele.
Nel mezzo, le testimonianze del magistrato Luca Monteferrante e del parroco di San Marco, don Gianni Carozza, entrambi “usciti” dal Liceo Classico. Il dottor Monteferrante ha tenuto a rimarcare come la grande missione del Classico non sia quella di dare nozioni, ma quella educare alla complessità e insegnare il valore delle sane relazioni, quindi sostanzialmente a formare personalità “capaci di essere felici”. Ed è proprio grazie all’educazione alla complessità che il Liceo Classico trova la sua importanza nella formazione di qualunque tipo di percorso, anche quello spirituale, conosciuto da don Gianni Carozza, che ha rivelato ai ragazzi di aver capito il Vangelo, solo quando ha saputo leggerlo nella lingua originale, ovvero il greco.
Il gran finale è stato riservato dal Discorso di Pericle agli Ateniesi, colonna portante della cultura classica, che non ha bisogno di commenti e presentazioni. Al limite, ha bisogno di essere riletto, soprattutto in questo periodo storico.
Foto – Notte Nazionale del Liceo Classico 2015
Notte Nazionale del Liceo Classico 2015