A seguito dell’inaugurazione beffa della Casa “fantasma” della Salute di Canneto, organizzata dal Movimento 5 Stelle per puntare il dito contro quella che viene considerata la “promessa mancata” del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che a fine agosto scorso si era impegnato ad attivarla entro 120 giorni, è arrivata la risposta del consigliere regionale vastese, nonché presidente della commissione Sanità, Mario Olivieri, che ribadisce l’impegno della Regione su questa soluzione: “La Casa della Salute alla Madonna del Canneto si farà presto, ma occorre rispettare delle procedure che richiedono una tempistica di cooperazione interistituzionale precisa e non comprimibile, poiché sta emergendo più di una soluzione localizzativa a costi straordinariamente sostenibili e potrebbe essere praticabile un riuso poco oneroso. Questa è stata la nostra ambizione sin dall’inizio”.
Nello specifico, poi, Olivieri spiega: “È stato fatto un bando per reperire un immobile e sono arrivate 6 offerte sia da enti pubblici (Comuni e Comunità montane) che da privati; oggi ci sarà la costituzione della commissione che valuterà le offerte, che si riunirà in settimana e deciderà qual è la struttura più idonea; in seguito ci saranno dei lavori minimali di adattamento della struttura e si partirà con il servizio. Il ritardo nell’espletamento della pratica è dovuto al procedimento di riscontro da parte dei proprietari e gestori degli immobili pubblici, che almeno in un caso ha visto il subentro di figure commissariali”.
Inevitabile, infine, un riferimento – seppur implicito – alle polemiche sollevate dal Movimeto 5 Stelle con l’inaugurazione beffa: “Siamo sicuri che il raggiungimento dell’obiettivo sia voluto da tutti, anche da chi si aspetta in queste ore o che non si faccia o che convenga guadagnarsi qualche titoletto di giornale per lamentare lo sforamento di qualche giorno. Ringrazio il presidente Luciano D’Alfonso, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci e le istituzioni territoriali molisane che stanno procedendo con spirito moderno e realizzativo a trovare una soluzione per la sanità di una zona di confine quale quella del Trigno, evitando spese ciclopiche e soprattutto rigenerando nei fatti opere completate col denaro pubblico e mai entrate in funzione. Qualche giorno in più su questo fronte vale la pena di sostenerlo”.