“Se c’erano dei dubbi, prima del Consiglio comunale del 25 Novembre scorso, sulle intenzioni dell’attuale amministrazione sulle sorti dell’ex asilo Carlo Della Penna, ora quei dubbi non hanno più ragione di essere. La mozione delle opposizioni, che recepiva interamente le richieste del nostro Comitato, ‘una mozione demagogica, strumentale e spericolata’, secondo il comunicato ufficiale del Comune, è stata respinta”. Secondo il Comitato per l’asilo Carlo Della Penna, l’ex scuola di via Madonna dell’Asilo, chiusa ormai da cinque anni, “deve continuare a esistere nella sua integrità”. Dunque, le associazioni Porta Nuova, Italia nostra e Vasto libera dicono no alla “ventilata costruzione di un nuovo colosso edilizio, a seguito dell’abbattimento del complesso esistente”.
In base a quanto emerso nel Consiglio comunale di novembre, “il complesso non sarà più dedicato – sottolineano le associazioni che hanno costituito il comitato – secondo le intenzioni del donatore, don Carlo Della Penna, nonché secondo la nostra demagogica richiesta, ‘ai bimbi di Vasto’, ma fungerà, così il comunicato del sindaco, genericamente da ‘scuola’.
Né tantomeno sarà preservato nella sua integrità, come strumentalmente noi abbiamo preteso, per divenire al contrario una ‘moderna e funzionale struttura scolastica’ (è sempre il sindaco che parla), beninteso non prima di essere sottoposto a un’opera di ‘completa ristrutturazione’. Si badi che il testo unico in materia edilizia per ‘interventi di ristrutturazione edilizia’ intende ‘gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente’ (articolo 3). ‘Completa’ ristrutturazione significa insomma che si vuole qualcosa di completamente diverso. Che cosa?
Questo il comunicato del sindaco non lo dice. Lo dicono invece i giornali locali, che riferiscono della ventilata costruzione di un nuovo colosso edilizio, a seguito dell’abbattimento del complesso esistente. Vale a dire, al posto dell’asilo modello edificato da don Carlo Della Penna, l’ennesimo casermone scolastico, costruito da un privato in cambio della cessione del sito dell’attuale scuola media Paolucci, destinato a sua volta a contenere l’ennesimo casermone residenziale.
‘Il Presidente, nel ricordare al Consiglio con quanta cura, con quanto spirito filantropico ed alto senso di civismo il nostro concittadino Della Penna ha curato [e] seguito i lavori dell’asilo fino alla sua inaugurazione […] invita il Consiglio a volere esprimere il più vivo ringraziamento e il più alto plauso al Cav. Della Penna, assicurandogli che il suo gesto resterà scolpito nei cuori dei suoi concittadini, con l’augurio […] che l’opera da lui compiuta resti di monito e di esempio a quanti amano la propria terra natale’. Così si esprimeva il presidente del Consiglio comunale, nel novembre del 1955, nell’accettare la donazione dell’Asilo al Comune di Vasto…
Questa città non sembra proprio riuscire a mantenere integro quanto di buono gli è stato trasmesso dalle generazioni passate. Ma una comunità che cancella il proprio passato non può attendersi niente dal proprio futuro.
L’asilo Carlo Della Penna, restaurato, deve continuare ad esistere nella sua integrità; deve mantenere la sua destinazione originaria; deve continuare ad essere un’opera utile, anzi preziosa, per il futuro della comunità cittadina. Ciò è possibile, e costituisce lo scopo stesso (‘spericolato?’) del nostro Comitato”.