La polizia di Vasto ha scoperto i responsabili della truffa delle case fantasma. Gli agenti del Commissariato di via Bachelet hanno denunciato tre persone. Sono due napoletani e un marchigiano: C.S., A.N. e G.G., i primi due già noti alle forze dell’ordine.
“Affittavano su internet case al mare, si facevano pagare una caparra e poi sparivano”, spiega Alessandro Di Blasio vice questore di Vasto.
La scorsa estate decine di turisti, dopo essere giunti a Vasto Marina, hanno trovato una brutta sorpresa: gli appartamenti che credevano di aver preso in affitto erano già occupati da altre persone.
“Nei giorni scorsi – racconta Di Blasio – personale del Commissariato di Vasto ha denunciato tre persone in stato di libertà per il reato di truffa.
Si tratta di due uomini rispettivamente di 43 e 44 anni, entrambi napoletani e di un giovane di 27 anni, di origini marchigiane.
I tre non avevano alcun legame, non si conoscevano perciò hanno agito singolarmente, ma certamente avevano in comune le conoscenze informatiche che hanno usato per mettere in atto la ormai collaudata tecnica della truffa telematica: ovvero proporre sui siti internet, preposti alla vendita, appartamenti o case singole in affitto a prezzi assolutamente vantaggiosi.
L’indagine è partita in seguito alle denunce presentate da alcuni turisti che si accorgevano del raggiro solo quando, giunti nella località prescelta per godersi la vacanza, in questo caso Vasto, si accorgevano che le abitazioni erano inesistenti oppure occupate dal proprietario stesso che non le aveva assolutamente messe in affitto, arrivando perfino ad incontrare altre persone incappate nel medesimo raggiro.
Gli investigatori hanno accertato che in tutti e tre i casi i truffatori avevano attivato un account sul sito internet Subito. it, da dove attiravano gli ignari clienti.
La tecnica usata era la stessa: i truffatori inserivano le foto dell’appartamento da affittare, naturalmente ad un prezzo vantaggiosissimo, inserivano un contatto telefonico con un numero di cellulare, corrispondente ad un nome di fantasia o spesso intestato a qualche cittadino straniero irrintracciabile sul territorio e infine richiedevano una caparra come anticipo da versare su un determinato conto corrente. Tutte procedure che facevano apparire gli annunci assolutamente regolari.
Dopo aver ricevuto il denaro però, i truffatori si rendevano irreperibili e ai malcapitati non rimaneva che rivolgersi alla polizia per denunciare l’asta truffaldina.
Le indagini esperite hanno permesso di accertare i diversi numeri di conti correnti bancari su cui erano confluiti i pagamenti e risalire così ai responsabili.
I tre sono stati identificati per C.S., con precedenti di polizia per danneggiamento, lesioni, percosse e ricettazione, A.N. con precedenti per stupefacenti e ricettazione, e G.G.
Tutti e tre avevano a carico diversi precedenti specifici per truffa”.