“Non voglio più fare opposizione insieme a loro, perché loro pensano solo alle elezioni del 2016. Non si fa opposizione solo per le elezioni”. Guido Giangiacomo, cacpogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, sancisce la frattura insanabile nel centrodestra di Vasto.
Gli strascichi della seduta fiume di ieri si fanno sentire pesantemente nella minoranza consiliare. Dopo il battibecco con D’Alessandro e, nel precedente Consiglio, il botta e risposta con Desiati, la spaccatura diventa gravissima. Anche perché c’è un altro episodio che conferma l’assenza di una strategia unitaria. E’ il voto differente sul documento finale riguardante la vertenza Comune-polizia municipale: Progetto per Vasto, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc votano insieme alla maggioranza di centrosinistra l’ordine del giorno unitario scaturito dalla conferenza dei capigruppo, mentre fermi sulla posizione del no rimangono Del Prete e D’Alessandro. Quest’ultimo parla di “documento inutile”, scaturito dalla “ditta Lapenna-Giangiacomo”.
“Mai più con loro” – “Non esistono premiate ditte”, replica Giangiacomo, secondo cui “D’Alessandro e Del Prete in conferenza dei capigruppo avevano dato un consenso di massima al documento unitario, che è la più larga intesa possibile, mentre sulle indennità specifiche di disagio e di rischio il Consiglio comunale non può interferire nella contrattazione collettiva tra Comune e sindacati della polizia municipale, pur richiamando l’amministrazione comunale al rispetto delle leggi e dei contratti nazionali di lavoro. Il mio atteggiamento è stato utile a far riavvicinare le parti. D’Alessandro conduce una battaglia personale contro il sindaco. Dicono che io voglia entrare in maggioranza? Non voglio più fare opposizione con loro, perché loro pensano solo alle elezioni 2016. Non si fa opposizione così. Sono loro che mi spingono a comportarmi in questo modo, nell’interesse dei cittadini e senza battaglie personali”.