Altre due raffiche di manifesti di Davide D’Alessandro. Il consigliere comunale d’opposizione fa affiggere in questi giorni lungo le strade di Vasto decine di cartelloni in cui polemizza con l’amministrazione di centrosinistra sul concorso per il nuovo direttore artistico del Teatro Rossetti e sui soldi che il Comune spende per il servizio di raccolta differenziata.
“Quer pasticciaccio brutto del Teatro Rossetti”: è lo slogan dell’ultimo manifesto, in cui D’Alessandro si rifà al titolo di un romanzo di Carlo Emilio Gadda: “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”.
Sull’altra questione, il consigliere comunale indipendente afferma che “il Comune di Vasto ha un problema mai risolto. Versa nelle casse di Pulchra e Civeta 7 milioni di euro l’anno, un quarto del bilancio. Provate voi, in famiglia, a spendere, ogni mese, un quarto dello stipendio per pagare l’immondizia. Cosa resterebbe? Lapenna ci racconta da anni la favola che, con l’aumento della percentuale di raccolta differenziata, sarebbe diminuita la bolletta. Non è mai diminuito alcunché”.
Secondo D’Alessandro, “Lapenna ha sempre estrema difficoltà nel mostrare le carte, ma non c’e carta, all’interno dell’istituzione, che lui possa vedere e i consiglieri no. C’e chi, strumentalmente, tira in ballo la privacy, come nel caso dell’elenco dei debitori. Quale privacy? Se c’e una sola persona in grado di vedere le carte, e il sindaco è certamente tra questi, la privacy non esiste. Dentro il Comune – sostiene l’esponente della minoranza consiliare – tutti sanno tutto, uscieri compresi. Solo i consiglieri fanno fatica a vedere le carte”.