“Ho protocollato questa mattina in Comune la lettera di presentazione del progetto del gruppo di cui fungo da portavoce e che intende rilevare la Vastese Calcio. Spero che il sindaco Luciano Lapenna, già incontrato informalmente ed edotto, si renda conto che alternative non esistono ed il tempo stringe maledettamente. Noi siamo sicuri di farcela a traghettare la società biancorossa mantenendo la categoria con dignità ed enormi sacrifici che chiediamo prima di tutti ai ragazzi che intenderanno vincere questa scommessa d’amore e calcio”. Gabriele Cerulli, giornalista vastese e tifoso biancorosso ci riprova, dopo Vastese Home Made, tenterà nuovamente di rilevare la squadra del cuore con un altro progetto: Su un cuore rosso Io firmo in bianco. Di seguito riportiamo il testo integrale della domanda protocollata e indirizzata al primo cittadino.
“Il sottoscritto Gabriele Cerulli, presenta al sindaco del Comune di Vasto un nuovo progetto denominato “Su un cuore rosso Io firmo in bianco“, al fine di rilevare le sorti dell’Asd Vastese calcio 1902, la cui proprietà ne ha rimesso nei giorni scorsi le redini nelle Sue mani.
Il nostro gruppo è formato da persone impegnate su vari fronti nel mondo del calcio da tanti anni e ad oggi contempla oltre al sottoscritto il signor Alfonso Calvitti (direttore sportivo uscente medesima società) e Giannicola Armando dirigente a tutela della trasparenza in favore della tifoseria. Inoltre sono da confermare le adesioni probabili del signor Dino Monteferrante (segretario uscente) e del signor Ezio Di Santo, già nella segreteria della storica A.C. Pro Vasto con il quale ci incontreremo nei prossimi giorni.
Altre figure e collaborazioni sono in itinere, informalmente avviate, che non possiamo ora rendere pubbliche nel rispetto dei terzi che di buon grado sposano il nostro progetto. Insieme sceglieremo il nome del futuro presidente in una rosa di tre nomi che questo iniziale piccolo gruppo ha già individuato. Di cosa parliamo?
Vasto deve innanzitutto ricreare rapporti con il mondo calcistico, a partire dalla città e fino all’intera regione. Non siamo ben visti, è inutile nasconderlo. Troppi errori di presunzione e arroganza commessi da parte di singoli dirigenti ci hanno messo in cattiva luce negli anni.
Centrare tale obiettivo significherebbe fortificarci alle radici di un discorso che parte dal settore giovanile, inteso come “fabbrica del futuro”. Dobbiamo creare quantità e qualità che siano in grado di supportare la prima squadra, e se poi vien fuori il talentino, tanto di guadagnato per il ragazzo, per la sua famiglia, per noi, per l’ambiente.
Ma servono fonti di approvvigionamento e terminali di smistamento, servono tanti e buoni rapporti con il mondo calcistico regionale. Servono “Sangue e merda” come diceva l’ex Ministro Rino Formica, perché nel settore giovanile, quello vero, non c’è spazio per le vetrine e i campioncini, per genitori affamati e spesso maleducati, serve solo tantissimo lavoro qualificato ai massimi livelli possibili. Il settore giovanile non è un contentino per l’amico, ma l’incubatrice del calciatore.
Dobbiamo ricominciare con una umiltà insospettabile, al fine di candidarci in un futuro a ruolo guida nonostante la lacuna geografica che ci pone a margine del territorio abruzzese, ma possiamo farlo perché un tempo siamo stati l’unica o una delle pochissime realtà presenti nella fortissima serie C degli anni ‘70. E la storia ritorna…
A breve, invece, gli obiettivi sono quelli di mantenere la categoria con grande dignità e sperare nell’avvicinamento graduale delle nuove classi imprenditoriali, che esistono, a dispetto di una innegabile crisi generale che conosciamo benissimo.
Per centrare questo obiettivo dobbiamo noi offrire qualcosa di nuovo, di diverso, di intrigante, che sappia smuovere le coscienze del mondo economico cittadino e territoriale. E’ finito il tempo in cui si andava nelle aziende a chiedere il contributo “per la Vastese”, come se fosse una tassa dello stato. Dobbiamo arrivare al cuore della gente e per riuscirci dobbiamo partire dal nostro!
Chiederemo ai calciatori del territorio di sposare gratis la causa biancorossa. Gratis perché oggi non siamo in grado di fare promesse di alcun genere a livello economico, ma promettiamo ai nostri futuri “gladiatori” che mentre loro sputeranno sangue sul campo fieri ed orgogliosi, noi faremo altrettanto per quanto ci compete nell’acquisire denaro da destinare prima alla nuda gestione del prossimo campionato di Eccellenza, e poi tutto il resto da dividere in parti uguali e alla luce del sole (dello spogliatoio) tra i ragazzi.
Abbiamo già un accordo con la guida tecnica, che per primo si è messo a disposizione gratis, ma in questo caso provvederemo a regolare le cose sempre in camera caritatis perché se ad ogni singolo calciatore chiederemo la sua “anima vastese”, a lui andrà la responsabilità di 20 anime vastesi!
Amore, passione, solo sentimento per una rinascita vera del calcio vastese. Non faremo alcuna campagna abbonamenti, biglietto unico a 5 euro per ciascun settore dello stadio Aragona. Tutti insieme appassionatamente e senza distinzioni.
Ma per fare l’impresa, caro sindaco, le chiediamo di darci fiducia immediatamente perché mettere su un organico a queste condizioni, seppure siamo convinti che ce la faremo, necessita indispensabilmente il tempismo. Il calcio ha e sue puntuali scadenze, improrogabili. Siamo consapevoli che dovremo lavorare il doppio degli altri e siamo dispostissimi a farlo, ma ancora una volta ecco che il fattore tempo riafferma la sua sovranità.
Non si lasci incantare da eventuali gruppi che potrebbero nascere nelle prossime ore inventandosi da ex novo e pieni di promesse. La città ha già risposto nelle ultime due stagioni: il vecchio modo di fare calcio non alletta più neanche i tifosi. L’Aragona è andato puntualmente deserto, ma è dalle sue mura e dai suoi odori che noi troveremo la forza per riscattare la nostra grande storia, se Lei ce ne darà l’opportunità”.
Pino Stivaletta, ex dirigente della Virtus Cupello, che Cerulli avrebbe voluto coinvolgere in questo nuovo progetto chiarisce la propria posizione: “Mi fa enormemente piacere che il mio nome sia stato accostato alla Vastese, ma purtroppo a causa dei tanti impegni lavorativi e familiari non posso accettare. Faccio un grande augurio a Cerulli e a tutti coloro che si adopereranno per la riuscita del progetto e li ringrazio per aver pensato alla mia persona”.