È stata bocciata dal Tar di Pescara l’assegnazione del trasporto malati da parte della Asl di Chieti alla Croce Rossa Italiana. L’azienda sanitaria, lo scorso 30 dicembre, aveva operato un’assegnazione diretta per 3 anni, fino al 2016 alla Croce Rossa, due giorni prima che questa cambiasse il suo status, da Ente pubblico (e quindi non soggetta alle regole di mercato) a Ente privato, divenendo quindi equiparate alle varie associazioni, come le Croci di diverso colore, le Misericordie e le associazioni di protezione civile. Era stata proprio la Protezione Civile Valtrigno, che per anni ha effettuato il servizio presso l’ospedale di Vasto, a presentare ricorso al tribunale amministrativo attraverso l’avvocato Pierpaolo Andreoni, unitamente alla cooperativa sociale Europea Soccorso, con gli avvocati Maurizio Mililli, Lorenzo Passeri Mencucci.
Secondo quanto deliberato dal Tar “stabilendo la durata della convenzione ben oltre il periodo successivo alla trasformazione della Cri si realizza sin d’ora un indebito vantaggio, senza gara, in favore di un futuro soggetto privato operatore economico“. Nel momento in cui la Asl Lanciano-Chieti-Vasto ha operato l’affidamento diretto alla Croce Rossa era legittimata a farlo. Ma dal momento in cui la Croce Rossa diventa Ente privato, si ritrova a beneficiare di un appalto ricevuto senza una regolare gara con gli altri soggetti interesati.
Secondo il Tar si è quindi verificata “sostanzialmente un’elusione della disciplina in materia di concorrenza, attraverso un’operazione che solo apparentemente non viola direttamente la disciplina stessa, ma in realtà giunge al medesimo risultato da questa vietato”.
Il tribunale amministrativo ha quindi mantenuto valido l’affidamento fino al 1 gennaio 2015, quando la Croce Rossa, secondo alcune interpretazioni della norma di modifica, diventerà Ente privato nelle sue componenti locali, regionali e nazionali. La Asl, quindi, dovrà “provvedere con gara pubblica per il periodo successivo appunto al 1 gennaio 2015“.
Spiega il legale vastese: “Quella del Tar è una sentenza innovativa su questioni di diritto di assoluta novità”, rifacendosi alle norme per gli appalti europei. “Oltre ad aver accettato il nostro ricorso – aggiunge Andreoni – il Tar ha espresso alcune considerazioni che ora andranno valutate per capirne gli effetti. Siamo naturalmente soddisfatti per l’esito del nostro ricorso e ora valuteremo le possibili azioni risarcitorie”.