Grande attesa e di frenetico passaparola, quella che si è vissuta in questi giorni nei paesini di Celenza Sul Trigno, San Giovanni Lipioni, Torrebruna, Guardiabruna, Castelguidone, etc., in vista del Consiglio Regionale convocato per domani, 22 luglio, alle ore 11.00, presso l’Aula consiliare “Sandro Spagnoli” del Palazzo dell’Emiciclo in L’Aquila. Oltre 150 persone, durante l’assemblea pubblica che si è svolta domenica 13 Luglio, a Celenza Sul Trigno, sulla “chiusura della guardia medica” hanno votato all’unanimità la loro presenza al Consiglio Regionale.
Il clima che si respirava tra i cittadini presenti all’assemblea era quello di una sfida aperta nei confronti della politica e della dirigenza dell’ASL, che hanno assunto, presumiamo per motivi che attengono principalmente a questioni di carattere politico e non economico, la drastica decisione di chiudere la guardia medica di Celenza. I cittadini dei comuni interessati non vogliono rassegnarsi alla perdita di un servizio fondamentale per la salute pubblica e rivendicano la restituzione del maltolto. Il dott. Spalletta Claudio ha preso la parola esponendo la situazione e ricordando le tante promesse sentite durante la scorsa campagna elettorale. La verità invece è che tra poche settimane, forse mesi la guardia medica di Celenza Sul Trigno chiuderà è i cittadini rimarranno senza nessuna assistenza nelle ore notturne e nei giorni festivi e ciò accadrà nell’indifferenza della politica, anche dopo la manifestazione sulla Trignina e la consegna delle circa 800 firma al Prefetto, al Manager e all’ufficio del Governatore, in difesa della guardia medica.
I promotori del comitato “Terremoto Civico” non riescono a darsene una ragione: la chiusura della guardia medica di Celenza non è motivata, la decisione della ASL non sottolinea i criteri e i dati presi in considerazione per arrivare a una tale decisione. Il numero di visite mediche effettuate nella sede di guardia medica di Celenza, nel solo anno 2012 è stato di ben 1.596 prestazioni con una media giornaliera di 4.37%. Inoltre a questo numero si devono aggiungere: le visite ambulatoriali e a domicilio e i tanti consulti telefonici, mentre le prestazioni erogate dalle altre guardie mediche sono il 3.6%. Non si comprende come mai si è preferito tenere aperte due guardie mediche, quella di Palmoli e quella di Carunchio, distanti tra loro circa 8,9Km, e chiudere la guardia medica di Celenza sul Trigno che serve diversi paesini limitrofi e che dista dalla postazione di 118 Gissi circa 35Km e dal pronto soccorso di Vasto 90 km tra andata e ritorno e con una viabilità disastrosa (frane, interruzioni, curve, avvallamenti, mancanza di illuminazione e rischio neve e ghiaccio in inverno).
Inoltre sarebbe giusto considerare anche un altro dato interessante: Celenza Sul Trigno e San Giovanni Lipioni, distanti tra loro meno di 4 Km sono entrambi sede di Residenza Sanitaria, con molti ospiti, in più a Celenza Sul Trigno ci sono una scuola materna con bambini fino ai 5 anni, un nido d’infanzia con bambini fino a 3 anni, le scuole elementari e medie, che ospitano anche bambini e ragazzi provenienti dai comuni limitrofi, ed è uno dei comuni più popolosi. Per tutte queste ragioni il comitato “Terremoto Civico e l’assemblea dei cittadini” domani si recheranno all’Aquila, alla sede del Consiglio Regionale per chiedere l’immediato annullamento del decreto del Commissario per il rientro del debito sanitario, n.61 del 28 agosto 2013 e l’immediata sospensione della deliberazione del Direttore Generale n. 197 del 25.02.2014 avente ad oggetto “Delibera n. 1985/2012 -Rideterminazione Circoscrizioni di Continuità Assistenziale – nonché a chiedere l’immediata aperura di una Commissione d’indagine regionale per verificare se i dati e i criteri adottati dalla ASL Lanciano Vasto Chieti, che hanno portato alla chiusura della guardia medica di Celenza Sul Trigno, siano esatti.
Daniele Leone