“Attendo le risposte alle domande che ho posto la scorsa settimana”. Seconda lettera aperta di Stefano Comparelli, imprenditore del settore spettacoli, che quahcle giorno fa ha rivolto una serie di interrogativi all’amministrazione comunale di Vasto.
La lettera – “In questi giorni ho un po d’ansia, lo ha riscontrato anche il mio medico che mi ha detto che può dipendere dal cambio di stagione. Non è ansia da vacanze, ne sono certo, anche perché sono molti anni che non ci vado.
Sicuramente sono ansioso di sapere come l’amministrazione comunale procederà quest’anno per la compilazione del cartellone estivo, certamente sono ansioso di conoscere quali saranno le altre novità oltre il già annunciato Siren festival, manifestazione sulla quale il Sindaco ha improvvidamente cercato di mettere il cappello sopra parlando di sinergie tra pubblico e privato… Baggianate. Se non fosse stato per un signore americano vacanziero a Vasto da tempo, questo Festival i Vastesi se lo sarebbero solo sognato. Ma i politici si sa come sono fatti, cercano sempre di appropriarsi di qualcosa che non è loro.
Però, mentre sto scrivendo, improvvisamente una illuminazione, credo di aver capito da cosa dipende la mia ansia. Sicuramente è perché attendo le risposte alle domande che ho posto la settimana scorsa. Ma niente, nessuno mi risponde e la mia ansia cresce. Mi hanno detto che il sindaco non può rispondermi perché è in vacanza. Ma come con l’estate alle porte e la programmazione estiva da fare, lui che fa? Va in vacanza?
Non è la prima volta, d’altronde. E non sarà neanche l’ultima delle stranezze alle quali ci ha abituato il nostro sindaco.
Non creda il sindaco e non credano tutti di potersela cavare così questa volta. La tecnica del silenzio adottata in altre occasioni non vi esimerà dal dovere fondamentale di dare conto del vostro operato ai cittadini o a chi per loro.
Se dobbiamo attendere il ritorno del sindaco attenderemo, ma non oltre. Perché scemi la mia ansia ho bisogno, abbiamo bisogno, che ci siano date risposte plausibili, che giustifichino quanto denunciato, che ci permettano di comprendere se via sia stata omissione o errore, che possano minimamente trovare una giustificazione alla miriade di storture rilevate.
Crediamo sia difficile rendere accettabile per i cittadini procedure che risultano lontane anni luce dal buon senso e dalla capacità amministrativa. D’altronde questo silenzio non fa che confermarci che le perplessità manifestate nei giorni scorsi forse sono qualcosa di più di semplici dubbi… e la mia ansia cresce.
Di questi tempi, si sa, non tutti possono permettersi ferie e viaggi, soprattutto quelli che attendono pagamenti da questa amministrazione che tarderanno ad arrivare o che un lavoro neanche ce l’hanno e magari sperano di trovarlo finalmente.
Ma la verità possono ancora permettersela tutti i cittadini, anche se può avere un costo per chi la deve dare. Quale sarà questo costo è ancora da determinare. Ma non finirà tutto con un silenzio questa volta . Questa volta si fa sul serio, la verità non andrà in vacanza. Ovviamente per il bene della mia salute e perché sparisca finalmente quest’ansia”.
Stefano Comparelli