Nel giorno in cui le cronache sportive offrono la peggiore immagine possibile del calcio italiano, visto quanto accaduto prima della finale di Coppa Italia a Roma, sono i ragazzini del calcio a 5 a lanciare al mondo sportivo un messaggio positivo. Si è conclusa a Vasto la seconda edizione del Torneo delle Regioni di calcio a 5 delle categorie Giovanissimi e Allievi. Per una settimana 13 rappresentantive regionali si sono sfidate al PalaBCC e al Pala San Gabriele a caccia del titolo italiano. Questa mattina sono andate in scena le finalissime. Nei i giovanissimi i Veneti campioni in carica sono stati sconfitti dalla Sicilia con il risultato di 4-1 (la cronaca). Premi individuali per il miglior portiere, il laziale Diego Piatti, che ha ricevuto anche la maglia di Stefano Mammarella, e per il miglior giocatore, il siciliano Francesco Lo Cicero, anche capocannoniere del torneo insieme al campano Aiello.
Nella finale allievi la Lazio bissa il successo della scorsa edizione vincendo 5-1 contro la Sicilia (la cronaca). Dominio Lazio anche nei premi individuali. Luca Tarenzi è stato nominato miglior portiere, mentre capitan Federico Fabozzi ha ricevuto il riconoscimento come miglior giocatore. Alle premiazioni hanno partecipato tutti gli esponenti della federazione, il presidente della Divisione Calcio a 5 Tonelli, il presidente regionale Ortolano, il delegato C5 per l’Abruzzo Di Berardino, il consigliere Memmo e il delegato distrettuale di Vasto Martone, insieme al vicesindaco Vincenzo Sputore.
Fair-play. La gioia dei vincenti e la delusione degli sconfitti sono state vissute nel segno del fair play, che hanno fatto seguito all’atteggiamento in campo, con tanto agonismo ma nel rispetto di compagni e arbitri. Di questo Torneo delle Regioni restano la foto di gruppo dei ragazzi di Veneto e Sicilia dopo le premiazioni, con le coppe di 1° e 2° una vicina all’altra. E resta un bellissimo abbraccio di Salvatore Corsaletti, allenatore del Lazio, che consola un giocatore siciliano in lacrime dopo la finale persa. Alla faccia dei capibranco che imperversano tante, troppe volte, nelle curve degli stadi e dei palazzetti italiani.