E’ il sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, a tentare una mediazione in extremis. Mentre i venti di crisi spirano sempre più intensi sul Comune di Vasto e le elezioni anticipate non sono un’ipotesi tanto remota, da Roma arriva il parlamentare teatino del Pd per provare a mettere pace tra le anime in lotta del suo partito, il Pd, e far ripartire l’amministrazione comunale.
Oggi Legnini incontrerà il sindaco, Luciano Lapenna, che il 29 marzo ha azzerato la Giunta, revocando gli incarichi agli assessori e aprendo ufficialmente una crisi già latente da diverse settimane. Sono trascorsi 20 giorni dal decreto di revoca e le posizioni rimangono diametralmente opposte.
Spaccata in due la coalizione: da un lato Psi, Sel e Rifondazione comunista, che vogliono confermare i loro assessori e ricominciare al più presto per riprendere l’attività amministrativa in un momento che ritengono cruciale per l’attuazione di alcuni progetti; dall’altra la segreteria del Pd e la lista civica Giustizia sociale, che si schierano per un rinnovamento della squadra di governo della città e, dunque, per cambiare gli assessori.
Diviso il Pd, in cui l’area critica – rappresentata dal segretario Antonio Del Casale, da Angelo Bucciarelli e la deputata Maria Amato – propugna il cambiamento della Giunta, linea che non può certo essere condivisa dagli assessori attuali (Vincenzo Sputore, Lina Marchesani e Nicola Tiberio, quasi 1400 voti raccolti in tre alle elezioni 2011) e da coloro che si schierano a favore di Lapenna e contro l’area critica. Marchesani e Tiberio potrebbero trovare sostegno nel presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, con cui condividono ormai da anni le scelte politiche.
Ancora fumosa la posizione del gruppo dei consiglieri comunali del Pd: si conosce la posizione di Amato e Del Casale, non quella di Domenico Molino, Francesco Menna e Simone Lembo. Quest’ultimo, tirato in ballo nel totoassessori, si tira fuori dalle due fazioni: “La crisi si chiude sulle cose da fare e su quelle già avviate, che devono essere portate a termine. Al di là delle persone, bisogna ripartire in fretta. I partiti devono assumersi la responsabilità di far ripartire l’amministrazione comunale”. Tra i papabili, come accaduto anche in passato, spunta il nome di Fabio Giangiacomo: “Non è vero”, dichiara l’avvocato, ex capogruppo democratico nell’aula Vennitti. “Non c’è alcun riscontro in questo senso. Nessuna richiesta da parte mia, né dal partito. Se dovesse giungermi qualche richiesta, la decisione andrebbe presa al momento, facendo le dovute valutazioni”.
Giangiacomo lancia anche qualche frecciata: “Non ho capito se si tratta di una crisi politica o amministrativa. E’ poco chiara. Dal segretario ho sentito un’ipotesi interessante: se è un problema di prospettiva, ossia creare i presupposti per il dopo Lapenna, allora questa può essere un’occasione per pensare la Vasto del futuro. Altrimenti, se si tratta di aggiustamenti pre e post-elettorali per salvaguardare gli equilibri politici, ha scarsa rilevanza pubblica”.