“Fino a che punto siamo attenti al dolore che ci circonda?” È questo l’interrogativo che monsignor Bruno Forte rivolge ai fedeli presenti nella chiesa di Santa Maria Maggiore per la celebrazione eucaristica della festa della Sacra Spina. Anche quest’anno la devozione dei vastesi per la reliquia, proveniente dalla corona di spine di Gesù, si è rinnovata con fede e partecipazione. Alla messa erano presenti tanti sacerdoti della città e del comprensorio, le confraternite cittadine e quelle della zona. Nella sua omelia padre Bruno ha parlato della sofferenza.
“È così difficile guardare in faccia il dolore, c’è sempre la tentazione di chiudere gli occhi – ha detto l’arcivescovo -. La parola di Dio ci invita a comprendere il dolore, ad ascoltarlo, ad aprire il nostro orecchio per rivolgere parole di conforto allo sfiduciato”. Poi la raccomandazione, “il Signore ci faccia attenti al dolore”. In chiusura un invito a tutti. “La comunità civile ed ecclesiale deve vivere questa attenzione al dolore. Non esito a dire che una comunità cristiana che non dia attenzione a chi soffre non è una vera comunità cristiana. Dobbiamo far nostre le parole di Papa Francesco che ci richiamano ad una Chiesa povera per i poveri”.
Al termine della messa la processione con la reliquia della Sacra Spina portata dall’arcivescovo, si è snodata lungo le vie della città, in un percorso ridotto rispetto al passato. Tante le persone che ai bordi delle strade hanno atteso il suo passaggio, prima di fare rientro nella chiesa Santa Maria Maggiore. Qui, dopo il canto dell’Ave Spina intonato dal coro e dalla Confraternita Sacra Spina e Gonfalone, la reliquia è stata riposta nella teca posta nell’altare della navata laterale dal parroco don Domenico Spagnoli.