È il giorno in cui ricordare quanto accaduto ma anche quello in tornare a gridare il desiderio di ritorno alla normalità. Quella normalità che a L’Aquila è andata in pezzi alle 3.32 del 6 aprile 2009, quando il terribile terremoto colpi qualla zona d’Abruzzo portando distruzione e dolore. Anche ieri sera, come accade in ogni anniversario, si sono ritrovati in migliaia per percorrer le vie silenziose di una città che cerca di ripartire. A guidare il corteo i familiari delle 309 vittime che il sisma ha strappato alla vita.
Il racconto di News Town (clicca qui)
In questa giornata il pensiero non può non andare a Davide Centofanti, di Vasto, e Maurizio Natale, di Monteodorisio, studenti universitari che hanno perso la vita sotto le macerie aquilane. Anche i loro nomi sono stati letti nel corso della fiaccolata, accompagnata dai 309 rintocchi di campane che hanno interrotto il silenzio della notte.
In questi giorni sono state tante le iniziative organizzate in una città che chiede, ancora una volta, di portare a compimento quella ricostruzione rimasta solo nelle intenzioni e nelle parole.