“L’Universal da sempre risulta essere tra i micro-fornitori del Comune di Vasto, così come di tanti altri enti pubblici. Negli ultimi sette anni, ovvero dal mio ingresso in Consiglio comunale, il fatturato della cartolibreria nei confronti del Comune si è più che dimezzato”. Così Maurizio Vicoli, capogruppo di Sinistra ecologia e libertà in Consiglio comunale, risponde alle polemiche sollevate nei giorni scorsi da Davide D’Alessandro, consigliere comunale d’opposizione, che aveva parlato di conflitto d’interesse.
“Il Centro studi rossettiani acquista merce, presso l’Universal, per un importo medio annuo di € 150,39; la Scuola civica musicale per un importo medio annuo di € 9,73. Le perplessità sollevate da D’Alessandro circa la legittimità del voto da me espresso nella seduta consiliare del 17 marzo, vengono rimosse dal fatto che se fossero fondate, la Legge dovrebbe prevedere una incompatibilità a priori tra soci di aziende commerciali (che per definizione fondano la loro sussistenza sulla fidelizzazione della clientela e sull’ampliamento della stessa sia essa di natura pubblica che privata) e partecipazione alla vita politica della città. Ad ogni modo, la insignificanza delle cifre di cui si parla, danno da sole risposta ai dubbi sollevati dal consigliere D’Alessandro”. “Se poi asserisce che fatturare al Comune una cifra media di € 4.426,43 euro l’anno costituisca da un lato una svolta economico-finanziaria per l’Universal, che conta dieci dipendenti ed ha una superficie di vendita di circa 250 metri quadri, e dall’altro un danno per il Comune che spende decine di migliaia di euro per l’acquisto di cancelleria e di tanti altri articoli in vendita anche presso l’Universal, liberissimo di pensarlo, ma – conclude Vicoli – chi vede le cose senza la lente deformante della demagogia, capisce che è solo una grande sciocchezza”.