Sabato 22 marzo.
Ore 11.30 – In Consiglio comunale è stato rinviato il punto più atteso tra quelli all’ordine del giorno. Si discuterà nella prossima seduta della questione Molino Village. In aula la maggioranza ha evitato spaccature rinviando il dibattito.
Tra il pubblico, presenti anche Riccardo Alinovi e Stefano Moretti, referenti locali delle associazioni Codici e Osservatorio antimafia Abruzzo. “E’ inaccettabile – commenta Moretti – che il Consiglio comunale perda tempo in rinvii riguardanti questioni che interessano gli imprenditori, invece di occuparsi dei problemi dei cittadini”.
La vigilia – Poca voglia di parlare alla vigilia del Consiglio comunale che domani, sabato 22 marzo, potrebbe creare nuove spaccature. Tra i consiglieri di maggioranza e di minoranza prevale la prudenza, a voler usare un eufemismo. Tranne rare eccezioni, non si rilasciano dichiarazioni, o si pronunciano frasi di circostanza.
Lo scoglio che il centrosinistra deve superare, tra assenze annunciate e mal di pancia evidenti, è il punto numero 5 all’ordine del giorno, ossia la “richiesta di cambio di destinazione d’uso ad unità immobiliari da parte di privati cittadini e della Molino & Molino srl“. La vicenda riguarda il Molino Village di Vasto Marina, oggetto lo scorso anno in un’inchiesta giudiziaria e che, in base alla legge regionale numero 5 del 18 dicembre 2012, potrebbe beneficiare così di un cambio di destinazione d’uso, da turistico a residenziale. La Molino & Molino srl ha diffidato il Comune di Vasto ad adempiere al recepimento della normativa regionale.
La questione suscita divisioni nell’alleanza che sostiene l’amministrazione Lapenna. Forti perplessità nell’ala sinistra della coalizione, con Paola Cianci (Rifondazione comunista) che preferisce “non rilasciare dichiarazioni. Domani in aula esporrò la posizione del nostro partito, che è nota ed è la stessa dal 2007”, parole che lasciano prevedere un no del Prc.
Problemi che si tenterà di risolvere nella riunione di maggioranza convocata nel tardo pomeriggio.
“Come presidente della Commissione assetto del territorio, dico che il mio voto sarà favorevole in applicazione della legge regionale”, annuncia Domenico Molino (Pd).
Corrado Sabatini (Psi) e Guido Giangiacomo (Pdl) non parteciperanno alla votazione. “Sono stato io a eseguire i calcoli relativi al complesso edilizio in questione”, dichiara Sabatini, che di professione fa l’ingegnere. “Io sono l’avvocato del proprietario di uno degli appartamenti”, spiega Giangiacomo. Altre assenze annunciate: Etelwardo Sigismondi sarà a Roma per l’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, Gabriele Barisano è in Germania per partecipare a un funerale. Ma non sono escluse altre defezioni.
“Questo Consiglio – afferma Massimo Desiati (Progetto per Vasto – è stato caricato di eccessive tensioni, soprattutto perché c’è un redde rationem all’interno dei partiti. Qui si tratta solo di prendere atto dell’esistenza di una legge regionale che, nel recepire la normativa nazionale, prevede un passaggio in Consiglio comunale. E si tratta di verificare se, nel caso specifico, ci sono i requisiti per il cambio di destinazione d’uso. Non c’è – commenta Desiati – nessun favore a beneficio di privati. Io voterò sì”.
Intanto, alla vigilia della seduta, Riccardo Alinovi e Stefano Moretti, referenti locali delle associazioni Codici e Osservatorio antimafia Abruzzo, si dicono “molto preoccupati per questa vicenda, in cui una struttura che avrebbe dovuto essere alberghiera è divenuta residenziale. Non entriamo nel merito della questione, ma siamo per il rispetto delle regole. Ed esprimiamo forte preoccupazione perché così si rischia di vanificare l’inchiesta svolta dal procuratore Prete. Riteniamo, altresì, che ci siano consiglieri comunali in conflitto d’interesse, verificheremo come si comporteranno in aula e siamo pronti a presentare un dossier alla magistratura. Inoltre, ci chiediamo perché le associazioni ambientaliste non facciano sentire la loro voce”.
E parlare ancora di conflitti d’interesse è Davide D’Alessandro, che però si riferisce alla precedente riunione del Consiglio, quella di lunedì, in cui si è discusso dei bilanci delle istituzioni culturali del Comune di Vasto. Secondo il consigliere d’opposizione, “si è verificato un vero conflitto d’interesse, nientemeno che al momento del voto. Perché? La mozione, presentata da me e da altri colleghi, è stata respinta dalla maggioranza. Si chiedeva di impegnare il Sindaco a eliminare doppi incarichi e doppi compensi e a ridurre drasticamente i costi per direttori e coordinatori della Scuola Civica Musicale, del Teatro Rossetti e del Centro Studi Rossettiani. È finita 9 a 6 per la maggioranza. Tra i nove c’è stato anche il voto del consigliere Vicoli, del gruppo Sel. Continuando a spulciare le voci di spesa delle tre Istituzioni, ho notato che per quanto riguarda la cancelleria ci si rivolge alla ‘Cartolibreria Universal Vicoli Cesario, di Ezio e Maurizio Vicoli Snc’. Mi sono chiesto: se il consigliere è lo stesso proprietario della cartolibreria, come avrebbe potuto votare a favore della mozione?”.