Scrivo in merito all’ articolo sulle occupazioni abusive delle case comunali e non popolari per precisare.
Ho 27 anni, sono mamma di due bambine, una di 5 e l’altra di 4 anni. Io e mio marito siamo entrambi disoccupati ,sono più di due anni che chiediamo aiuto al Comune di Vasto, abbiamo ricevuto tani “sì”, “non si proccupi” che poi con il tempo diventano “forse”, “adesso vediamo” e poi usciti dalla porta, come tutte le altre persone che hanno bisogno di aiuto, siamo stati dimenticati, presi in giro.
Anche noi come Domenico Cobea, senza nulla togliere a lui, crediamo di aver diritto, e soprattutto abbiamo bisogno della sua solidarietà sindaco, non siamo anche noi cittadini della sua città? Noi abbiamo presentato una regolare domanda per avere un’abitazione, ma niente ci siamo visti passare avanti altre persone, come il signor Cobea, che pur essendo solo con la sua compagna, ha avuto una casa prima di noi che siamo due coniugi e abbiamo anche due bimbe piccole. Credo si dovrebbero tutelare i bambini.
Mi permetto di dire che probabilmente c’è qualcosa in questa amministrazione che,non funziona. Dopo aver accumulato debiti perché non riuscivamo a pagare l’affitto e dopo aver ricevuto giustamente lo sfratto da parte del proprietario di casa, per amore dei nostri figli siamo arrivati a questo gesto di disperazione e non di prepotenza come lei ha detto.
Noi non vogliamo assolutamente essere prepotenti, anche noi siamo solidali con il signor Cobea, che spero capisca che veramente noi viviamo una situazione disperata.
Pertanto mi rimetto alla sua persona e spero sia una buona persona, affinché non ci cacci da questo piccolo alloggio di 30 metri quadri, con una cucina, un bagno e una camera da letto dove dormiamo in quattro, ma che a noi ha ridato un po’ di serenità e tanto calore.
Concludo chiedendo di risolvere questa situazione, non cacciandoci ma aiutandoci entrambi noi e il signor Cobea.
Mariangela Santoro