Solo il futuro dirà se si è trattato di un’intenzione vera o di una semplice promessa elettorale. Il governatore, Gianni Chiodi, annuncia alla platea di Vasto che “la Regione Abruzzo vuole investire” sul porto di Punta Penna e prova così a smorzare i toni delle polemiche: da cinque anni lui e la sua Giunta vengono accusati di essere Teramocentrici e di aver dimenticato totalmente l’area meridionale dell’Abruzzo. Tagli alla sanità e consorzi industriali sono stati il terreno fertile non solo degli attacchi degli avversari politici, ma anche delle critiche piovutegli da destra, dalla sua parte politica.
Servono soldi – Il lungo iter è iniziato nel 2007 ed è terminato nei giorni scorsi. Approvato definitivamente il Piano regolatore portuale, un progetto che prevede il raddoppio del porto, attraverso la costruzione di un secondo bacino in continuità con quello esistente, il problema principale è trovare i soldi. Servono 145 milioni di euro, così ripartiti: opere foranee, 51 milioni di euro; banchine e piazzali, 43 milioni di euro; collegamento ferroviario, 11 milioni di euro; edifici portuali, 15 milioni di euro. A questi 120 milioni ne vanno aggiunti altri 25 per “spese generali e imprevisti”, così vengono classificati nel computo finanziario previsto dal progetto.
Chiodi: “Investiremo su Vasto” – L’aula consiliare del municipio è affollata di politici, operatori economici, pescatori, giornalisti. Presenti il direttore marittimo d’Abruzzo e Molise, capitano di vascello Luciano Pozzolano, e il comandante della guardia costiera di Vasto, Giuliano D’Urso, che illustra le caratteristiche tecniche del Prp.
Chiodi sottolinea che “l’ultima data storica per il porto di Vasto è stata l’8 dicembre 1969, anno in cui fu varato il Piano regolatore portuale” vigente fino a qualche giorno fa. “L’approvazione di questo progetto è importante non solo per Vasto, ma anche per tutta la portualità regionale”. Nei collegamenti con l’altra sponda dell’Adriatico e con il Tirreno, Punta Penna “rappresenta un’opzione strategica per la Regione Abruzzo, che vuole investire”, promette Chiodi, che annuncia: “Dal 2014, la Regione Abruzzo avrà a disposizione 60 milioni di euro in più all’anno perché abbiamo finito di pagare i debiti per le cartolarizzazioni risalenti al 2005. Fondi che potranno essere destinati anche all’ampliamento del porto di Vasto”.
Il Parco – Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, annuncia che “oggi pomeriggio qui a Vasto terrò un incontro coi sindaci della Costa teatina. Parleremo dell’appalto per la realizzazione della Via verde”, la pista ciclopedonale che attraverserà longitudinalmente tutto il futuro Parco nazionale della Costa teatina. Il bando di gara per l’affidamento dei lavori “verrà pubblicato nei prossimi giorni. Ambiente, sviluppo, turismo: sono le direttrici su cui dobbiamo muoverci tutti insieme”.