Ore 18.55 – La sentenza è rinviata al 25 febbraio. Lo ha deciso il giudice Anna Rosa Capuozzo.
Al termine della sua arringa il difensore di Marco Del Vecchio, l’avvocato Raffaele Giacomucci, ha chiesto in via preliminare una nuova perizia psichiatrica e, nel merito, l’assoluzione per il suo assistito o in subordine il minimo della pena tramite il riconoscimento delle attenuanti generiche.
Ore 17.45 – L’accusa, rappresentata dal pm Enrica Medori, ha chiesto per l’imputato la pena dell’ergastolo con tre anni di isolamento diurno.
Dopo la requisitoria del pubblico ministero e l’arringa di parte dell’avvocato di parte civile Gianni Menna il giudice ha disposto una pausa di un quarto d’ora. A seguire è prevista l’arringa dell’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore di Marco Del Vecchio.
Ore 16.15 – Il giudice ha ritenuto di dover ascoltare alcuni testimoni, in particolare Nicoletta Del Vecchio, sorella dell’imputato, il marito della donna e i carabinieri che lo hanno arrestato e che hanno svolto le indagini.
I tempi si allungano, è ora in corso la discussione, seguirà la sentenza poichè la difesa ha rinunciato a chiedere il rinvio.
Ore 12.15 – L’imputato è giunto a palazzo di giustizia su un cellulare della polizia penitenziaria alle 11.54. Le porte dell’aula in cui si svolge l’udienza si sono chiuse alle 12.02.
Trattandosi di un rito abbreviato, il processo non è pubblico. La discussione tra accusa e difesa si svolge a porte chiuse.
Il giorno più lungo – E’ il giorno in cui è attesa la sentenza. Il giudice deciderà se Marco Del Vecchio è colpevole o innocente. Il rinvio è stato deciso dallo stesso gip del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, al termine della seduta di gennaio, iniziata con l’udienza preliminare, in cui l’avvocato difensore, Raffaele Giacomucci, ha chiesto il giudizio abbreviato, rinunciando al dibattimento, richiesta subordinata alla concessione di una nuova perizia psichiatrica.
Ascoltati i periti, oggi con inizio alle 11, inizierà la discussione decisiva, al termine della quale il magistrato dovrebbe emanare la sentenza.
Il delitto – Allora 37enne fu arrestato il 18 novembre 2012, a poche ore dal ritrovamento dei corpi senza vita dei suoi genitori, Emidio Del Vecchio e Adele Tumini. Il delitto si consumò all’interno della casa di via Anghella che i coniugi condividevano con uno dei tre figli, Marco Del Vecchio.
Quest’ultimo fu rintracciato dai carabinieri attorno alle 11 del mattino nel centro storico di Vasto. Sulla Loggia Amblingh, la balconata panoramica della città antica, i militari lo braccarono non senza difficoltà. Oltre che di omicidio, Del Vecchio è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. Fu portato prima nella caserma di piazza Dalla Chiesa, poi nel carcere di Torre Sinello. Nei mesi scorsi è stato trasferito a Torino presso il penitenziario Cutugno, che ha una sezione all’interno dell’ospedale Le Molinette, dove gli sono state somministrate cure mediche.
Felice Carabellese, docente dell’Università di Bari, ha somministrato all’indagato i test della perizia psichiatrica disposta dal gip, concludendo in una relazione di 70 pagine che il 39enne è capace d’intendere e di volere e lo era anche al momento in cui è avvenuto l’omicidio.
Oggi il giudizio con rito abbreviato. In aula l’accusa e la parte civile, rappresentate rispettivamente dal pm Enrica Medori e dall’avvocato Gianni Menna, si confronteranno con la difesa, sostenuta dall’avvocato Raffaele Giacomucci.