“Per l’Inps, M.B., 78 anni, di Vasto, sarebbe un truffatore in quanto accanto alla pensione di anzianità (ottenuta con contribuzioni lavorative regolarmente versate), avrebbe percepito un assegno sociale di circa 100 euro in più al mese, per cinque o sei anni. Sembra che l’unica colpa del pensionato dimori nell’avere vissuto per qualche mese all’anno all’estero con la propria moglie, cosa assolutamente vietata da una legge italiana, secondo la quale i beneficiari di pensione sociale non possono vivere all’estero”. Lo racconta l’avvocato Walter Pracilio, il legale dell’uomo, che presenterà ricorso contro l’Inps, istituto nazionale di previdenza sociale.
“È bastato questo a far scattare un indagine a carico del pover’uomo che è culminata con il sequestro di un immobile e del denaro presente sull’unico conto corrente del quale è intestatario. A seguito dei suddetti sequestri l’Inps ha potuto recuperare l’intero l’importo dell’indebita percezione pensionistica.
I problemi sono però iniziati per M.B. non appena si è reso conto che, per effetto del suddetto sequestro, il suo conto corrente è rimasto, inesorabilmente congelato, al punto che non può più neppure riscuotere la pensione di anzianità che gli viene accreditata mese per mese. Il pensionato cerca allora di ovviare al problema ottenendo un nuovo conto sul quale dislocare i nuovi accrediti pensionistici, ma tanto la banca quanto l’Inps rifiutano questa opzione poiché, a loro dire, mancherebbe l’autorizzazione del giudice”.
“Sono mesi – racconta M.B. – che vivo senza la possibilità di poter riscuotere la mia pensione. Mi sento umiliato soprattutto perché sono costretto a chiedere soldi in prestito ad amici e parenti, mi spiace dirlo ma questa giustizia mi ha tolto la possibilità di vivere, in Italia non esiste più alcuna tutela, è un paese finito”.
“Questo – commenta l’avvocato Pracilio – è sintomo di una burocrazia dispotica e intransigente che finisce per ledere i diritti umani. Sembra che oggi tutto volga contro la tutela dei diritti umani, fulcro e senso di ogni democrazia. La svalutazione della democrazia e dello stato di diritto è ormai una realtà a cui dovremmo abituarci”.