La realizzazione della radente a protezione della spiaggia di Casalbordino è solo il primo passo verso la risoluzione definitiva di un problema. E’ ancora pieno inverno ma è già tempo di pensare alla prossima stagione estiva. Casalbordino lido è una località che negli ultimi anni è cresciuta molto dal punto di vista turistico, con strutture di qualità e un miglioramento dei servizi, ma che allo stesso tempo ha visto il fenomeno dell’erosione attaccare la spiaggia senza che si facesse nulla, o quasi. Il tratto sud, quello che dalla statua della Madonnina va verso Punta Aderci, è quello di cui si parla sempre quando si puntano i fari sulla situazione della spiaggia di Casalbordino. Ed è il tratto che verrà interessati dai lavori tanto attesi per cercare di tornare ad avere un arenile degno di questo nome. Quella che manca, però, è una visione d’insieme del lungomare casalese, esteso ben oltre il tratto inserito nel progetto finanziato dalla regione. Il consorzio degli operatori turistici, l’associazione A.Mare, se da un lato registra con favore gli interventi in atto, dall’altro non può fare a meno di evidenziare come la situazione andrebbe affrontata nella sua completezza.
“Non è più possibile avere visioni parziali e di corto respiro su problematiche tanto complesse quale quella dell’erosione costiera – spiegano Nicola Bussoli, presidente di A.Mare e Rinaldo Finamore, vicepresidente regionale di Abruzzo Relax -. Il lungomare nord del Lido di Casalbordino non è stato ancora fatto oggetto di censimento e di approfondimento dei danni causati dall’erosione negli ultimi 15 anni nonostante la perdita secca, in determinati tratti, di oltre 30 metri di arenile. L’associazione A.Mare in più di una occasione, con incontri e lettere circostanziate ha evidenziato la drammaticità della situazione chiedendo interventi urgenti capaci di affrontare una volta per tutte un problema che coinvolge, in realtà, l’intera costa abruzzese e necessità di strategie di approccio innovative, per dare risposta alla frammentarietà, ai danni e agli scompensi generati dagli interventi del passato tra un tratto di costa e l’altro. E’ necessaria una pianificazione, finalmente di medio-lungo periodo, in grado di coinvolgere direttamente non solo gli enti locali, statali e comunitari ma anche gli operatori turistici, nel tentativo di salvare una parte essenziale dell’economia del territorio ed un potenziale occupazionale estivo di oltre 400 persone“.
A.Mare, nel suo primo anno di attività, ha svolto un importante opera di raccordo tra le diverse realtà di Casalbordino lido, facendo sintesi delle diverse istanze. Uno degli obiettivi più importanti è l’accelerazione sulla realizzazione della pista ciclabile sul lungomare. “Il tratto di pista ciclabile da realizzare, in stretta collaborazione con gli enti preposti, lungo la costa che un tempo vedeva il passaggio dei pastori tra le dune, risulterà un intervento fondamentale per dare ancora più qualità all’offerta turistica locale. Il percorso trasformerà Casalbordino nella porta di ingresso nell’importantissima Riserva Naturale di Punta Aderci, permetterà una ristrutturazione urbanistica complessiva del lungomare e un riordino totale della viabilità interna al fine di migliorare gli accessi alla marina ed i parcheggi. Sarà in tal modo possibile integrare e mettere a sistema, con il turismo marino, anche quei siti archeologici e naturalistici di alto valore, già presenti sul territorio, oggi completamente abbandonati all’incuria”.
A patto che la Regione recepisca le istanze che arrivano dagli operatori e riesca ad avere uno sguardo più ampio rispetto a quanto fatto finora, considerando che poi a complicare le cose ci sono sempre i tempi biblici delle pubbliche amministrazioni. Un primo passo è stato fatto, ora si tratta di andare avanti su questo percorso virtuoso, con un’azione sinergica tra associazioni di categoria, operatori del settore e istituzioni, per ridare slancio ad un settore dell’economia che può e deve rappresentare il futuro di questo territorio.