“Ad oggi mancano dati certi sulle emissioni, ma il sindaco si è impegnato a consegnarceli”. E’ questo uno dei punti emersi dall’incontro promosso da Rifondazione Comunista a Montalfano, in merito alla vicenda della Stogit. Dalla segretaria di Rifondazione Comunista di Cupello/San Salvo, Marilisa Spalatino, riceviamo e pubblichiamo il comunicato sull’incontro avvenuto la scorsa sera.
“Come Rifondazione, abbiamo portato alla luce diverse problematiche: innanzitutto abbiamo rilevato la mancanza di dati certi sulle emissioni della Stogit. Contrariamente da quanto sostenuto dal consigliere D’Alberto, gli unici dati disponibili sono quelli relativi alla centralina della Laterlite di Lentella, ben distante dall’impianto Stogit e soprattutto riferiti ad un altro tipo di emissioni (visto che la Laterlite ha una produzione di emissioni completamente diversa dalla Stogit), ma per il resto né il Comune, né l’ Arta ha a disposizione alcunché. Quindi, non solo le rassicurazioni di D’Alberto sulla stampa sono fuorvianti, ma tra l’altro, secondo sua stessa ammissione, non è nemmeno stato in grado lui stesso di interpretare il quadro emissivo della Laterlite, evidenziando il fatto che c’è ancora da approfondire per avere delle certezze sulla scarsa nocività dell’impianto Stogit. Rifondazione ha inoltre rilevato che anche la centralina mobile che il Comune qualche giorno fa ha installato nei pressi della Stogit, è posizionata in maniera errata, poiché non recepisce le emissioni,non essendo “sotto vento”. A questo va aggiunto che se il fenomeno del cattivo odore si evidenzia raramente,è probabile che i 10 giorni di rilevamento siano insufficienti per capire di cosa si sia trattato.
Secondo la posizione di Rifondazione Comunista, considerato che i Comuni di Lentella, Monteodorisio e Cupello hanno percepito dalla Stogit più di 3 milioni di euro (come riportato sulla Convenzione) e che il fenomeno delle emissioni maleodoranti si è già verificato negli scorsi anni, sarebbe stato opportuno,chiedere alla stessa Stogit, nell’ambito del discorso sulla compensazione (magari rinunciando a qualche centinaio di euro), di installare una centralina fissa esterna, i cui dati sarebbero dovuti essere resi pubblici, anche online, periodicamente, ramite il sito del Comune.
Il secondo punto della discussione, che ha provocato un clima di tensione tra Rifondazione e il sindaco, è stato quello legato alla “pubblicità dei dati”. Rifondazione ha ritenuto grave il fatto che il Comune non abbia voluto consegnare ai richiedenti i dati sulle emissioni ed ha affermato che, secondo la Convenzione di Aarhus, in materia ambientale i cittadini hanno il diritto di visionare qualsiasi documento che non sia coperto da segreto industriale (e le emissioni non rientrano in questa casistica). Il sindaco ha risposto che secondo lui non poteva consegnare pubblicamente questi dati visto che, tra l’altro, Rifondazione Comunista non ha consiglieri comunali, né tanto meno la Convenzione, che Rifondazione Comunista ha ricevuto per vie traverse, “ufficiose”, davanti alle mancanze del Comune. In conclusione, il sindaco ha accettato di consegnare questi dati, che Rifondazione farà visionare a tecnici specializzati del settore. Se questo non dovesse avvenire, il consigliere Boschetti s’è reso disponibile per chiederli lui, tramite interpellanza.
L’ultimo tema affrontato, dopo aver raccontato ai cittadini cosa nascondeva l’AIA concessa alla Stogit (la previsione di ben 28 nuovi pozzi ,e non solo 4; la pericolosità dell’impianto,etc) è stato quello relativo al Piano di Emergenza Esterno per la popolazione. L’impianto Stogit, che è sottoposto a Direttiva Seveso,è per questo a rischio di incidente rilevante (come anche i documenti dimostrano a chiare lettere) e dopo tutti questi anni non ha ancora un Piano di Emergenza Esterno. Per questo, Rifondazione ha ritenuto opportuno proporre ai cittadini di fare pressioni sul Prefetto, a cui spetta l’avvio della procedura per il Piano. In attesa dell’ulteriore documentazione richiesta a livello regionale tramite il consigliere Maurizio Acerbo, i cittadini hanno deciso di costituirsi in Comitato e su proposta di Camillo D’Amico, di provare a chiedere un incontro con la stessa Stogit per potersi confrontare su dubbi e perplessità relativi alle emissioni. Per questo obiettivo, Rifondazione collaborerà per presentare, in questo incontro, un “contraddittorio” all’altezza, un pool di tecnici e di membri di associazioni ambientaliste che possa sedere al fianco dei rappresentanti dell’azienda per porsi come garanti del dibattito. Resta in piedi anche la battaglia per avere una centralina fissa con dati pubblicizzati”.