“Questa mattina non si poteva uscire di casa per l’odore nauseabondo. Vogliamo sapere cosa stiamo respirando”. I residenti di Montalfano, frazione di Cupello, da una settimana lamentano la presenza di cattivi odori nell’aria, secondo loro causati dagli impianti della Stogit, società del gruppo Snam che estrae, immagazzina e distribuisce gas metano dai pozzi di Cupello. Hanno sollevato la questione presso il sindaco Angelo Pollutri, che con una nota ha chiesto verifiche alla società. Questo accadeva la scorsa settimana. Lunedì e soprattutto questa mattina l’aria è tornata ad essere irrespirabile. “Ci bruciano gli occhi, la gola. Ci viene da vomitare. Vogliamo sapere cosa sta succedendo”. E la risposta la chiedono alla Stogit, presentandosi ancora una volta davanti ai cancelli del sito produttivo, a non molta distanza dalle loro abitazioni. “La settimana scorsa ci avete detto che era tutto sotto controllo – dicono gli abitanti di Montalfano rivolgendosi all’ingegner Antonio Nigro, responsabile dell’impianto -. Ora non ci fidiamo più”. Con loro c’è anche l’assessore comunale Sante D’Alberto, anche lui residente a Montalfano e che quindi ha avvertito direttamente la “stranezza” dell’aria. Passa anche il sindaco Pollutri, che la scorsa settimana ha richiesto i controlli dell’Arta.
L’ingegner Nigro cerca di dare spiegazioni ai partecipanti alla protesta. “Non è odore di gas –dice Nigro -. Non è mai stata in dubbio la sicurezza delle persone”. L’ingegnere afferma che sono state operate delle verifiche sugli impianti. All’inizio di novembre, come da prassi produttiva, è stato fermato l’impianto che immette gas nei depositi sotterranei, per mettere in attività quello che fa partire, dopo una serie di processi, la distribuzione attraverso la rete. Alla sollecitazione degli abitanti di Montalfano arriva anche la risposta dell’Ufficio Stampa del gruppo Snam. “In base alla nostra verifica operata dopo la segnalazione ricevuta, abbiamo appurato che il cattivo odore lamentato dagli abitanti non è in nessun modo imputabile agli impianti della Stogit. L’Arta ha effettuato dei controlli che hanno espresso lo stesso giudizio”. Gli uffici Snam confermano che gli impianti sono funzionanti e nessuna problematica di sorta è stata riscontrata negli ultimi mesi. “Per noi il fenomeno rimane inspiegabile“, chiosa l’addetto stampa del gruppo italiano. La società, inoltre, chiederà a chi si occupa della distribuzione locale di effettuare delle verifiche sulle reti.
Ma per chi da queste parti ci vive la responsabilità dell’aria “inquinata” è da attribuire all’attività della Stogit. E così hanno dato vita ad un presidio davanti al cancello dello stabilimento, impedendo anche ad alcuni mezzi di entrare e uscire. “Da qui non ce ne andiamo finchè qualcuno non ci dice cosa stiamo respirando. Sono 40 anni che conviviamo con l’estrazione del metano, già nel 2000 c’era stato un episodio simile. Vogliamo essere tutelati”. Ma il gruppo Snam, come ribadito più volte, nega ogni possibile legame tra la sua attività e gli odori. Indagini più approfondite verranno richieste alla società che
Resta quindi un mistero quanto stia accadendo da una settimana a Montalfano, tanto da aver portato gli animi ad uno stato di esasperazione. E’ difficile ipotizzare come potrà evolvere la situazione, tra gli abitanti che pretendono rassicurazioni e la Snam che afferma di avere la situazione sotto controllo.