“Di notte sentiamo dei rumori. Sono le nuove crepe che si aprono sui muri e quelle già esistenti che si allargano”. Ai numerici civici 14 e 15 delle case popolari di Punta Penna, lo raccontano tutti i residenti. Spesso passano notti insonni gli inquilini del quartiere Ater che si trova sul promontorio retrostante il porto di Vasto, vicino al faro. Sedici famiglie che da oltre tre anni convivono con la paura di vedersi crollare addosso gli appartamenti in cui risiedono.
Gli inquilini lanciano nuovamente l’allarme. Tornano a farlo perché “nel frattempo, col trascorrere dei giorni, la situazione si aggrava. Ogni settimana arriva un tecnico a monitorare la situazione. Ma qui non basta osservare i muri che si spaccano. Servono interventi immediati da parte dell’Ater”, l’ente che ha sede a Lanciano e gestisce l’edilizia residenziale pubblica nel Frentano e nel Vastese.
Basta fare un giro attorno al palazzo per vedere che il cemento si sfalda e si sgretola sui muri perimetrali e, cosa preoccupante, in corrispondenza dei pilastri. Due inquietanti strutture in acciaio sono state fissate con pesanti viti sull’esterno, in corrispondenza delle due scalinate: “Le hanno messe anni fa, ma non sono servite a evitare quello che vedete: le porte non si chiudono perché il pavimento è deformato, i calcinacci cadono dal soffitto e, giorno per giorno, scopriamo nuove crepe, anche in un appartamento in cui alcuni lavori sono stati eseguiti di recente a spese degli inquilini, mentre le fenditure già esistenti si ingrandiscono”.
Non solo. Per alcuni è difficile anche raggiungere le proprie abitazioni, “perché, nella graduatoria gestita dal Comune per l’assegnazione degli alloggi, non si è tenuto conto delle persone malate: al terzo piano, la signora Spinelli, operata al cuore, è costretta a salire 38 scalini per raggiungere la propria casa. Dal portone d’ingresso dell’edificio al quinto piano, 50 scale devono salire due coniugi, cardiopatici entrambi, mentre nell’altro appartamento che si trova all’ultimo livello del palazzo, una pensionata, invalida al 100%, affetta da gravi problemi motori che la costringono a utilizzare sedia a rotelle e stampelle, quando deve uscire impiega un’ora e mezza per scendere quei 50 scalini. Ater e Comune di Vasto intervengano subito, ognuno per quanto di propria competenza. Qui rischiamo di vederci crollare la casa addosso. Ormai, di notte, non riusciamo più a dormire”.