Se il malfunzionamento delle fogne crea disagi alla popolazione di un determinato quartiere, il giudice può condannare il sindaco. Lo stabilisce la sentenza con cui il primo cittadino di Vasto, Luciano Lapenna, è stato condannato a 15 giorni di detenzione, pena sospesa in attesa del giudizio di secondo grado. Medesima sanzione per la Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua potabile, fogne e depurazione) in 92 Comuni su 104 della provincia di Chieti. La Sasi ha, però, accettato che la condanna fosse commutata, tramite oblazione, in 150 euro di contravvenzione, estinguendo così il reato. Difeso dall’avvocato Fabio Giangiacomo, Lapenna chiederà, invece, l’assoluzione in appello.
La vicenda risale al 2009 e riguarda i disagi sofferti dai residenti della periferia occidentale di Vasto. Nel proporre appello, la difesa sottolinea l’esistenza di una convenzione firmata anni fa dall’ex sindaco, Filippo Pietrocola, e dai legali rappresentanti della Sasi: un documento che, in caso di cattivo funzionamento delle condotte fognarie, esonererebbe il Comune dalle responsabilità. Queste ultime, in definitiva, ricadrebbero tutte sulla società gerente il servizio idrico. Secondo il legale del sindaco, dal punto di vista amministrativo il problema lamentato dai cittadini è stato risolto con la realizzazione delle nuove reti di scolo in via Alborato.