La linea di demarcazione è il viadotto Histonium. La città suddivisa in due zone. La prima si estende dal ponte che sovrasta corso Mazzini fino a Vasto Marina, passando per il centro storico. La seconda comincia dal medesimo cavalcavia e comprende tutta l’area settentrionale della città, incluse Punta Penna e le altre contrade esterne al nucleo urbano.
E’ così, cominciando da una ripartizione territoriale, che a Vasto scatta ufficialmente il Piano di controllo coordinato del territorio. Ne aveva parlato il questore di Chieti, Filippo Barboso, in una conferenza stampa tenuta il 25 settembre nel Commissariato di via Bachelet insieme al vice questore Cesare Ciammaichella (clicca qui per leggere l’articolo).
Ieri si è riunito a Chieti il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal prefetto, Fulvio Rocco De Marinis. Oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, al summit convocato per prendere provvedimenti riguardanti il cosiddetto caso Vasto ha partecipato anche il sindaco, Luciano Lapenna, che si è detto soddisfatto delle misure stabilite per tenere sotto controllo Vasto 24 ore su 24 e ha promesso la realizzazione del sistema di videosorveglianza atteso dal 2006.
I controlli – La ripartizione del territorio comunale in due aree servirà come punto di riferimento per dislocare le pattuglie: una zona verrà presidiata e controllata dalla polizia, l’altra dai carabinieri.
La centrale unica – Le telefonate al 112 e al 113 confluiranno tutte su un’unica centrale operativa, che allerterà le volanti della polizia e le gazzelle dei carabinieri di volta in volta più vicine ai luoghi da raggiungere per assicurare il pronto intervento.