La città suddivisa in zone. Ad ogni zona viene assegnato un numero di pattuglie, variabile in base alle esigenze di sicurezza. In genere, accade nelle metropoli o, comunque, nelle aree urbane densamente popolate.
A breve gli stessi dispositivi di sicurezza verranno attuati anche a Vasto. Mentre a Chieti è in corso la riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal prefetto, Fulvio Rocco de Marinis, con la partecipazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine, a Vasto il questore, Filippo Barboso, dopo un colloquio col procuratore Francesco Prete, annuncia in Commissariato: “Ci sarà un Piano coordinato di controllo del territorio che porrà Vasto al centro dell’attenzione attraverso l’impiego di macchine dislocate per zona come nelle grandi città. Tutto questo con la finalità di dare una risposta più incisiva alla richiesta di sicurezza. E’ una misura che attuiamo in via sperimentale in un quadro di attenzione che si deve riservare al cosiddetto figlio discolo”.
E’ proprio cosi che il capo provinciale della polizia chiama Vasto, “il figlio discolo”, perché il Vastese è la zona della provincia di Chieti in cui si registrano più reati. L’illecito penale che si verifica maggiormente è il furto, “ma a Vasto i numeri sono molto inferiori rispetto ad altre città”, precisa il vice questore Cesare Ciammaichella, dirigente del Commissariato di via Bachelet. “Ci sono bande specializzate in questo genere di reati, ma anche furti messi a segno con la violenza da stranieri”, aggiunge il questore. “Lungo la costa, qui come a Francavilla, sono presenti tante seconde case. Sarebbe opportuno che, nei limiti del possibile, i proprietari installassero sistemi d’allarme”.
Dalle scorse settimane “stiamo eseguendo controlli attraverso il Nucleo prevenzione crimini e la Squadra mobile della Questura. Abbiamo intensificato i controlli anche con l’aiuto della polizia stradale. Ho parlato col procuratore. Tra tutti i centri della provincia di Chieti, Vasto è il più discolo, quello in cui mettiamo più attenzione. E’ una zona che soffre la vicinanza di altre regioni”.
Barboso rivolge un appello ai cittadini affinché “collaborino con le forze dell’ordine. La gente ci deve mettere sulla strada giusta per individuare i responsabili dei reati. Oggi si riunisce il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza per decidere ulteriori misure per Vasto e una più incisiva collaborazione tra le forze dell’ordine per rispondere alla richiesta di sicurezza che viene da questo territorio in cui – sottolinea il dirigente della Questura di Chieti – il trend dei reati è in diminuzione, in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in tutta Italia. Non ci sono situazioni che destano allarme sociale, ma episodi che non trascuriamo. Vengo da Catania. Come in Sicilia, qui gli incendi dolosi vengono messi in atto per dispetto, ma non c’è un fenomeno del racket. La videosorveglianza? E’ un aiuto, ma non è il toccasana. E’ senz’altro necessaria nel caso delle rapine in banca. Invece, abbiamo trovato istituti di credito in cui le telecamere non ci sono, oppure sono rotte”.
Rinforzi da Chieti e Pescara per supportare il personale che opera nel Vastese. Più di una volta i sindacati di polizia hanno protestato per la carenza degli organici: pochi agenti mentre la città si espande a macchia d’olio, la popolazione aumenta e, con essa, l’esigenza di sicurezza. In tutta Italia “sono state riviste le dislocazioni degli organici e chiusi degli uffici, nell’ottica di un controllo coordinato del territorio in cui non possiamo avere doppioni. Negli ultimi anni – commenta Barboso – non ci sono stati arruolamenti nella polizia, né nei carabinieri. Sono scelte politiche. Io sono un tecnico. Il mio compito e utilizzare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione”.
Foto – Il questore annuncia: “A Vasto un piano coordinato di controllo”
Il questore annuncia: “A Vasto un piano coordinato di controllo”