Mario Fiore è noto a tutti come il barbiere che trova i portafogli smarriti e li restituisce ai legittimi proprietari. Onestà e bontà sono le qualità che hanno segnato la sua vita e continuano a farlo nel solco dell’altruismo e del volontariato. E’ sempre lì, nella sua bottega tra corso Mazzini, viale del Cimitero e via Ciccarone, uno degli incroci più trafficati della città. Lì davanti passano tutti e lui accoglie tutti con un sorriso: i clienti che entrano per un taglio di capelli e i passanti che saluta attraverso la vetrina.
“Quando ho cominciato, avevo 12 anni. Sono 60 anni esatti che faccio questo lavoro”.
A volte lo incontri mentre esce. “Vado in ospedale a fare la barba ai pazienti”, a cui non chiede un centesimo. Il personale del San Pio da Pietrelcina lo proporrà alla Presidenza della Repubblica per un premio della bontà. Dopo che il Quirinale gli ha già conferito negli anni scorsi l’onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica italiana.
Il cuore grande, sorretto dalla fede e dalla devozione verso San Gabriele. Ultimamente l’impegno per un amico in difficoltà che rischiava di essere sfrattato entro pochi giorni. E Mario, per evitarlo, ha organizzato una raccolta fondi che è andata a buon fine.
E poi i portafogli smarriti e ritrovati: 14 in tutto. Nel periodo in cui furti, scippi e rapine riempiono la cronaca ogni giorno, sembra una favola, invece è realtà. “La prima volta è successo quando avevo 16 anni. A una signora col passeggino cadde il borsellino per strada. Non si era accorta di nulla. L’ho preso è l’ho restituito”, come ha fatto altre 13 volte. L’ultima a marzo del 2012 a un automobilista “che aveva lasciato inavvertitamente il portafoglio sopra il tettuccio della sua automobile. Aveva messo in moto ed era partito. Il portafoglio era caduto a terra. Dentro c’erano 400 euro. Con l’aiuto delle forze dell’ordine ho rintracciato il proprietario”.