“Ti ammazzo, ma prima ti brucio la macchina”. Era stata questa la minaccia più pesante. Poi, dalle parole è passato alle vie di fatto. E’ entrato con la forza nella casa di suo padre e l’ha picchiato selvaggiamente. Francesco Paolo Scafetta, 30 anni, di Vasto, è stato arrestato dalla polizia. Il giovane, dopo aver ripetutamente minacciato il genitore, un pescatore vastese, lo ha aggredito colpendolo con violenza e provocandogli la rottura dell’undicesima costola destra e del piede sinistro.
Le accuse – Sul trentenne, già arrestato in precedenza per atti di violenza e ricoverato in un centro specializzato, pendono pesanti accuse: violazione di domicilio, danneggiamento aggravato, minacce aggravate e lesioni personali aggravate con il vincolo della continuità. Nei suoi confronti, gli agenti hanno eseguito un ordine di custodia cautelare richiesto dal pm Giancarlo Ciani e firmato dal gip, Stefania Izzi. E’ scattata anche la segnalazione ai servizi sociali.
L’indagato ora si trova nel carcere di Torre Sinello.
La ricostruzione dei fatti – La vicenda è stata raccontata stamani dal vice questore Cesare Ciammaichella, dirigente del Commissariato di via Bachelet, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala delle riunioni: “Il trentenne aveva rivolto al genitore sei telefonate minacciando di bruciargli la macchina. Quando le minacce hanno riguardato anche la barca con cui l’uomo lavora e si procura il sostentamento, allora per la vittima la situazione si è fatta insostenibile. L’episodio cui si riferisce il provvedimento restrittivo si è verificato il 13 luglio. Scafetta, che aveva già terrorizzato più volte entrambi i genitori, era andato a casa della compagna del padre perché pretendeva di andare col genitore a gettare le reti. Il padre, pescatore professionale, aveva già detto in precedenza al figlio che il mare era mosso e, quindi, era pericoloso avventurarsi in barca”. Forse dopo un alterco, il trentenne “ha cominciato a spaccare il portone di casa con oggetti metallici trovati sul posto. A quel punto, terrorizzato, il padre gli ha aperto la porta nel tentativo di farlo ragionare”.
E’ scattata l’aggressione, che ha procurato al genitore “trenta giorni di prognosi per frattura dell’undicesima costola destra e del piede sinistro. Dopo averlo pestato e minacciato la compagna, Scafetta – racconta Ciammaichella – ha continuato a rivolgere minacce nei confronti del padre anche nei giorni successivi. Gli ha urlato: ‘Ti uccido. Ma prima ti brucio la macchina’”.
Il racconto della vittima – Dopo che il referto medico dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto è stato trasmesso al Commissariato, “l’uomo si è convinto a raccontare le violenze subite. Aveva il terrore di uscire di casa per andare a lavorare, il figlio gli aveva anche rubato la barca, che prudentemente l’uomo tirava sempre in secca sulla sabbia”.
Foto – Picchia il padre, trentenne arrestato
La conferenza stampa della polizia