Da oggi a Gissi c’è corso Remo Gaspari. Con una solenne cerimonia la strada che attraversa il paese ha cambiato nome, “salutando” Vittorio Emanuele II (che resta comunque sui numeri civici per ovviare ai problemi burocratici) ed accogliere il nome del politico che più di tutti ha segnato la storia di questa terra. Un appuntamento a cui partecipano molti rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.
A fare gli onori di casa il sindaco di Gissi, Nicola Marisi, che ha voluto ricordare la figura di Remo Gaspari. “La sua casa, sul corso principale, accoglieva tutti e a tutti Remo dava un consiglio. E’ racchiuso qui quel mondo che oggi non esiste più, fatto di rapporti personali, dell’agire per il bene comune”.
Il primo cittadino getta acqua sul fuoco delle polemiche sollevate nei giorni scorsi dai partiti di opposizione alla sua amministrazione e da chi ha attività commerciali lungo il corso che ha cambiato nome. Polemiche che si sono trascinate fino a questa mattina quando, alla cerimonia, c’è stata una buona partecipazione ma non una presenza in massa dei gissani. “Avrei non voluto leggere tutte queste polemiche, legate ai problemi che avranno i commercianti. Nei numeri civici c’è l’indicazione già corso Vittorio Emanuele, per ovviare ai problemi. Tutto quello che servirà fare a livello burocratico sarà fatto dagli uffici comunali”.
Per l’occasione era presente il figlio di Remo Gaspari, il professor Lucio Achille, che lo scorso febbraio, dopo la delusione elettorale, aveva promesso, in toni poco garbati, di non mettere più piede in Abruzzo. E invece l’omaggio tributato dall’amministrazione a suo padre lo ha fatto tornare e parlare di “orgoglio abruzzese”. Ha offerto un ricordo da un punto di vista privilegiato della figura di suo padre, soffermandosi sulla coincidenza della data del 1 settembre. “Il 1 settembre del 1945 delle persone mandate da Spataro vennerl a Gissi a chiedere a mio padre di impegnarsi nella DC e aprire una sezione a Gissi. Lui rifiutò, perchè era appena tornato dalla guerra e voleva dedicarsi all’attività di avvocato. Fu mio nonno, ricordandogli l’impegno da lui profuso in America quando era emigrante a convincerlo ad accettare”.
Presente anche il sindaco di Taleggio e presidente della Comunità Montana della Val Brembana, Alberto Mazzoleni. L’alluvione che colpì quella valle nel 1987 vide l’allora ministro Gaspari protagonista di scelte coraggiose “che diedero una speranza ad una valle che in quel momento sembrava morta“, ha ricordato il sindaco.
Poi gli interventi del presidente della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, del generale di corpo d’armata Massimiliano Del Casale, del presidente emerito della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta. A chiudere sono stati il sottosegretario Alfonso Legnini, ricordando come “Gaspari ha saputo coniugare l’esperienza nazionale con quella territoriale, dimostrando che è una cosa fattibile, anzi dà valore aggiunto alla tua azione”, e il presidente della regione Gianni Chiodi. Il governatore regionale ha ripreso dai suoi ricordi di giovane studente la figura di un Remo Gaspari che in un comizio “seppe parlare e appassionare la folla esprimendosi ad un livello di molto superiore a chi l’aveva preceduto. Lo incontrai anche quando venni a spiegargli il perchè del ridimensionamento dell’ospedale di Gissi. Fu un bell’incontro, con un fitto dialogo. Al termine lui mi disse: hai ragione ma non sono d’accordo”.
Il sindaco Marisi ha scoperto poi il busto in bronzo realizzato dall’artista Giuliano Basilico, che resterà a Gissi come ricordo perenne di Remo Gaspari. Poi il corteo, preceduto dalla banda, si è spostato verso l’inizio del corso, dove è stata scoperta la targa che riporta l’indicazione “Corso Remo Gaspari – 1921-2011”. La preghiera guidata dal parroco don Michele Fiore e l’inno nazionale hanno chiuso la cerimonia.
Foto – Intitolazione Corso Remo Gaspari a Gissi
Intitolazione Corso Remo Gaspari a Gissi