Avvio tutt’altro che brillante per la 18^ edizione del
Vasto film festival. Subito le prime proteste. Già a Palazzo D’Avalos la rassegna cinematografica era iniziata letteralmente al buio, col palco totalmente privo di illuminazione e i protagonisti del vernissage costretti a parlare nella penombra, rischiarata solo dai flash dei fotografi. “Appuntamento al buio”, ha commentato qualche spettatore. La causa del problema forse è da addebitare alla tardiva accensione di alcuni faretti a led.
Nel day after della serata inaugurale, uno spettatore, Paolo Scampoli, mette nero su bianco i disservizi che ha vissuto in prima persona: “Vorrei segnalare e rappresentare tutto il mio malumore per la pessima organizzazione dimostrata nella prima serata del vastofilmfestival; da un inizio previsto per le 19,30 con l’appuntamento con il regista, fino alle 20,15 siamo rimasti in attesa senza vedere alcunché. Alle 20,15, dopo essermi trasferito all’Arena delle Grazie per assistere alla proiezione del film prevista per le 20,30, sono rimasto, insieme ad un centinaio di persone, in attesa davanti ai cancelli chiusi dper oltre mezz’ora; hanno dimostrato anche una notevole mancanza di rispetto per gli spettatori. Credo sia inutile sbandierare ai quattro venti che quest’anno non ci sono soldi; se non ci sono soldi era meglio non farlo, oppure, più saggiamente, ridurre le serate a tre e fare un festival almeno discreto. Sono molto deluso e un po’ irritato”.