Siamo arrivati alla metà del confronto del Movimento Giovanile Salesiano del 2013. Quella di ieri è stata l’ultima giornata che i ragazzi hanno passato nella città di Torino visto che, a partire oggi, inizierà il pellegrinaggio per raggiungere il colle delle beatitudini, Colle don Bosco, passando per Chieri.
Nella mattinata, dopo l’arrivo a Valdocco da parte dei 1300 ragazzi, è iniziato il momento di animazione, caratterizzato da balli, canti e giochi sparsi per l’opera salesiana. Intorno alle ore 10 è iniziata la parte più interessante e formativa della giornata, ovvero un momento di incontro con quattro ospiti speciali, che hanno deciso di condividere con i ragazzi pezzi della loro storia di vita e trasmettere loro messaggi di GIOIA.
Don Andrea Bozzolo, salesiano sacerdote preside della facoltà di Teologia presso l’università di Torino; Eugenia Carfora, dirigente della scuola media “Viviani” di Caivano, una delle scuole del napoletano con il tasso più alto di criminalità giovanile; Giovanni Dotti, pedagogista e delegato di Welfare Italia Servizi incaricato, inoltre, della fondazione “Solidarete” dedita allo sviluppo delle imprese nel sud del mondo; Giuliana Martirani, docente di geografia politica e autrice di numerosi libri sullo sviluppo, la pace e la non violenza nel mondo.
Sono state quattro le domande che sono state poste loro da Marco Pappalardo, salesiano cooperatore siciliano e pubblicista di Avvenire.
La prima riguardava la difficoltà nel vivere la fede nelle difficoltà di tutti i giorni. A questa domanda ha colpito molto la risposta data da Eugenia che ha caldamente invitato i giovani a non fermarsi alle difficoltà. Lei ogni mattina va a casa dei suoi ragazzi che non sono andati a scuola per portarceli e quest’azione non la spaventa perché per un fine più alto non ha paura di affrontare boss della malavita che la minacciano perché non vogliono portare i figli a scuola, ma pretendono che li stessi vengano promossi comunque.
Il secondo argomento riguardava la famiglia. Il messaggio che Giovanni ha lasciato ai ragazzi è stato quello che la famiglia deve diventare un desiderio e non restare un bisogno, proprio come dovrebbe essere per un figlio. Ha aggiunto che ai figli va detto anche di no e, da genitore, lui si rende conto che a volte è difficile negare una richiesta che il proprio figlio fa, ma un no educa molto meglio che dieci sì.
Il quesito seguente ha riguardato l’ambito socio-politico e, più precisamente, come essere testimoni di Cristo in questo campo. Don Andrea ha risposto che la maniera migliore è quella di tornare alle origini e, cioè, fare in modo che il servizio torni ad essere la parola predominante in questo campo e che bisogna avere il coraggio di rovesciare tutto con il silenzio e le buone azioni.
Come ultimo punto si è parlato del martirio e se sia ancora utile essere martiri al giorno d’oggi. Eugenia ha risposto con una frase che ha riscosso numerosi applausi dai ragazzi: “La cosa più importante –ha detto- è il sostenere chi lotta per gli ideali. Prendiamo don Pino Puglisi; quanti lo hanno sostenuto in vita?! Magari con più seguaci e con un po’ più di fiducia non avrebbe perso la vita e avrebbe aiutato ancora di più i giovani. Anche se poi perdendo la vita ha creato nuova vita ed un nuovo modo di vedere le cose”. Don Andrea ha poi chiuso i vari interventi ricordando che il martirio è una condizione essenziale per il cristiano perché, chi non perde la vita per gli altri, non vive il cristianesimo secondo quanto dice Gesù.
Nel pomeriggio la santa messa presieduta da don Pasquale Cristiani, superiore dell’ispettoria Meridionale e, a partire dalle 21, il mega spettacolo in piazza Vittorio con grandi ospiti come il gruppo musicale “The Sun”, Angela Venturini, Marco Perazzolo, Lorenzo Tiengo e Gigi Cotichella.
Aurelio Marinelli