Vuole raccontare al magistrato la sua verità l’ex comandante della polizia municipale di San Salvo, coinvolto insieme ad altri 5 vigili urbani nell’inchiesta sulla Multopoli che si è abbattuta come una bufera sul Comando di piazza San Vitale.
Nei confronti degli indagati, il sostituto procuratore di Vasto, Enrica Medori, ipotizza i reati di falsità ideologica in atto pubblico, abuso in atti d’ufficio e peculato, “ma sul maggiore Benedetto Del Sindaco non pende quest’ultima accusa”, sottolinea l’avvocato Giovanni Cerella, che insieme a suo figlio Antonino difende l’ex dirigente della polizia municipale.
Peculato: significa che gli altri cinque indagati (C.F., A.M., D.F., S.R. e N.P.) sono accusati di aver annullato multe comminate a privati cittadini e di essersi appropriati dei soldi pagati dagli automobilisti per le contravvenzioni. “L’ex comandante chiede al magistrato di essere sentito per chiarire la sua posizione”, dice Cerella. Lui e gli altri avvocati difensori – Fiorenzo Cieri, Clementina De Virgiliis e Mario Cirese – stanno ricevendo gli avvisi di deposito degli atti, di cui potranno avere copia entro cinque giorni.
“Sono stati sequestrati – racconta Cieri – computer, macchine fotografiche e cellulari ideonei alle riprese video appartenenti agli indagati e ai loro familiari. Ma siamo tranquilli”.
Intanto, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Chieti, agli ordini del maggiore Alberto De Ventura, stanno scandagliando, con l’ausilio di un consulente informatico, le memorie di tutte le apparecchiature sequestrate. E’ lì che sono convinti di trovare la verità sull’inchiesta partita da un esposto risalente a circa tre anni fa.