Due anni di reclusione. L’ex presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Pace, è stato condannato dalla Corte d’appello dell’Aquila perché riconosciuto colpevole del reato di concussione.
Il processo di secondo grado per una presunta tangente da 100mila euro pagata dall’ex re della sanità privata abruzzese, Vincenzo Angelini, si è concluso con due condanne e un’assoluzione: un anno e 4 mesi per Vincenzo Trozzi, ex presidente della Fira (la finanziaria regionale), e proscioglimento da tutte le accuse per l’avvocato romano Pietro Anello.
La Corte d’appello ha ribaltato il verdetto che, in primo grado, aveva assolto Pace e Trozzi e condannato anello a 4 anni di carcere.
La vicenda ruota attorno alla somma di denaro che l’imprenditore teatino, allora titolare del gruppo Villa Pini, avrebbe pagato: i 100mila euro sarebbero stati consegnati materialmente a Trozzi nella sede della Fira.
Pace e Trozzi sono stati, invece, assolti dall’accusa associazione a delinquere, mentre la magistratura aquilana ha dichiarato prescritto il reato di abuso d’ufficio.
Giovanni Pace è stato presidente della Regione Abruzzo dal 2000 al 2005 a capo di una coalizione di centrodestra. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, la sua difesa ha già annunciato ricorso in Corte di cassazione.