“Queste bollette le abbiamo già pagate“, dicono due persone che stanno per andare a protestare negli uffici di via Marco Polo, dove c’è la sede di Vasto della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni su 104 della provincia di Chieti.
“In questi giorni – spiegano – ci sono arrivate a casa delle lettere in cui ci viene chiesto di andare a saldare gli arretrati. Ma noi queste mensilità le abbiamo già pagate e possiamo dimostrarlo perché fortunatamente abbiamo conservato le bollette”.
Getta acqua sul fuoco Giuseppe Di Vito, consigliere d’amministrazione della Sasi: “Basta portare la ricevuta del pagamento e dimostrare così di aver saldato. Nessuno vuol chiedere ai cittadini cifre non dovute. Questa attività di recupero crediti è iniziata due anni e mezzo fa, quando si è insediato il cda attualmente in carica. Abbiamo trovato 20mila pratiche riguardanti fatture inevase, per cifre che si aggirano nell’ordine dei milioni di euro. Il tasso di morosità in provincia di Chieti si attestava attorno al 25%: in pratica, un cittadino su quattro non pagava la bolletta. Qualcuno non lo faceva da quattro-cinque anni. Abbiamo intrapreso ed è ancora in corso una forte azione di recupero, attuata attraverso degli avvisi spediti a casa di chi non era in regola con i pagamenti. Nei casi più gravi, quando neanche le richieste bonarie sono andate a buon fine, ci siamo rivolti agli avvocati. Alcune vicende sono finite nelle aule di giustizia, concludendosi con sentenze e distacchi dell’acqua. C’erano anche importanti alberghi e attività commerciali che non pagavano”.