Sarà aperta fino a domenica prossima la mostra realizzata dal Cai di Vasto sul “Tratturo del Re. L’Aquila-Foggia”. E’ questa la prima iniziativa della sezione vastese nell’anno in cui l’associazione compie 150 anni. Ad inaugurare la mostra, con documenti, fotografie e cimeli provenienti dal Museo delle Genti d’Abruzzo, un incontro moderato dalla giornalista Paola Cerella, a cui hanno partecipato l’archeologo Davide Aquilano, Pierluigi Imperiale, promotore della marcia lungo il percorso del vecchio tratturo che si ripete ormai ogni anno, don Gianfranco Travaglini e il pastore Remo Iannone. A fare gli onori di casa il presidente del Cai Vasto, Giuseppe Celenza. “Voglio ringraziare l’amministrazione, le associazioni e gli sponsor che hanno reso possibile realizzare questa mostra – ha detto il presidente -, nata dall’intuizione e dal lavoro dei nostri due soci Filippo Pomponio e Leontina D’Orazio“.
Davide Aquilano ha ricostruito la storia del tratturo che passava per Vasto, partendo da molti secoli avanti Cristo, fino ad arrivare agli anni ’50, quando il tratturo era ancora percorso e agli anni successivi, fino ad oggi, in cui riemergono preziosi reperti. Interessanti spunti provengono ancora oggi dalla conformazione delle zone abitate sorte nei pressi del percorso della transumanza. Tre in particolare erano i tratturi che interessavano il territorio del Vastese. L’Aquila-Foggia, chiamato il tratturo del re, poi c’era un percorso più interno, Centurelle-Montesecco, che passava per Monteodorisio e Scerni, e poi il Lanciano-Cupello.
Pierluigi Imperiale e l’associazione Tratturo Magno, da qualche anno percorrono l’antico tracciato del tratturo. “Ci sono voluti due anni di lavoro per cercare i sentieri che stanno dentro i tratturi”, ha spiegato il veterinario abruzzese, che proprio dal suo lavoro ha tratto la passione per la ricostruzione della memoria della transumanza. “Questo è un patrimonio rimosso dalla cultura ufficiale nella nostra regione, perchè considerato simbolo di povertà. Ma non è così, perchè i pastori erano i veri capitalisti del tempo, possedevano la ricchezza”
Dopo l’intervento di don Gianfranco Travaglini, che gestisce la fattoria sociale “Il recinto di Michea”, che sorge proprio nei pressi dell’antico tracciato tratturale, la parola è passata a Remo Iannone, 28enne che gestisce un’azienda in cui porta avanti questo antico mestiere. La sua è una passione, prima che una necessità lavorativa, per un mondo che ha segnato profondamente la storia dell’Abruzzo.
Quella storia ricostruita dalla mostra del Cai di Vasto, a disposizione dei visitatori presso la Sala Michelangelo di palazzo d’Avalos fino al 26 maggio.
Foto – Tratturo del Re – L’evento del Cai di Vasto
La mostra allestita presso la Sala Michelangelo di Palazzo d’Avalos