Da giovedì 16 maggio a sabato 18, presso la Sala espositiva della Casa Rossetti sulla Loggia Amblingh, si terrà la mostra dal titolo “Quante Storie! Officina di Libri ed emozioni”. L’iniziativa, facente parte del Maggio dei Libri, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta ormai alla terza edizione, vedrà di scena i lavori realizzati dai bambini della Scuola dell’infanzia Santa Lucia, dell’Istituto Comprensivo n. 2 di Vasto.
Rivolgiamo alcune domande che possono introdurci al meglio all’iniziativa, all’Insegnante Concetta Delle Donne tra le ispiratrici dell’idea e che già 5 anni fa, con la volontà di creare una piccola biblioteca scolastica che supportasse il lavoro dei docenti nelle attività proposte a favore dello sviluppo del linguaggio infantile, lanciò nella scuola Santa Lucia il progetto “Io leggo…un sacco”.
Da quanto tempo la scuola dell’infanzia Santa Lucia è impegnata in questo progetto?
Negli ultimi 5 anni, con l’intento di far scoprire ai bambini il piacere della lettura prima della “lettura”, favorendo l’incontro con il libro, con le storie, incoraggiando l’esperienza di ascolto della lettura ad alta voce e rendendola cosa piacevole, abbiamo lavorato molto su questo ambito. Tutte le sezioni di scuola dell’infanzia oggi hanno un angolo dedicato ai libri, ed in più abbiamo creato un’aula biblioteca vera e propria dove i bambini possono interagire con i libri senza interferenze; libri portati dai genitori e dagli insegnanti con piccoli lavori di falegnameria per scaffali a misura di bambino e classificazione a cura dei bambini stessi in tre grandi gruppi.
Creata la biblioteca, abbiamo aperto un ambizioso servizio, degno di una “vera” biblioteca, il prestito. I bambini cinquenni della scuola hanno cominciato a servirsi del prestito a casa il venerdì: scelta del libro, “firma” sul registro del prestito, sacchetto per trasportare il libro (da qui il nome “Io leggo…un sacco”).
Un modo come un altro per spingere i bambini a sperimentare una propria autonomia di scelta e senso di responsabilità?
Ci interessava infatti, soprattutto far vivere ai bambini l’esperienza di scelta del libro, responsabilità nell’averne cura e soprattutto condivisione con la famiglia. Il libro era (ed è) accompagnato da una scheda da compilarsi a cura dei genitori dove si chiede se il libro è piaciuto al bambino, chi lo ha letto con lui, se il bambino ha posto domande, se ha voluto che venisse letto di nuovo. Volevamo che i bambini condividessero con gli adulti di riferimento il piacere della lettura e che i genitori diventassero complici della scuola per svolgere insieme un’azione formativa.
In una società che punta molto sulla tecnologia, si pensi agli E-book, e alla lettura divenuta sempre più nel tempo navigazione, quanto ritenete importante valorizzare lo strumento Libro nella sua veste più classica?
Il gesto rituale di raccontare storie, che naturalmente ha ben altra valenza se l’adulto si avvale di un libro nella sua veste più classica – soprattutto nei libri per bambini arricchita di immagini, consistenze particolari, formati insoliti, finestrelle e altro – è un modo privilegiato per consolidare il rapporto affettivo tra genitori e figli. In tempi così privi di pause e di vera attenzione per l’infanzia, interrompere ogni altra attività e fermarsi a leggere al proprio bambino è uno dei più grandi doni d’amore.
Avete mai avuto ritorni particolarmente significativi da questa esperienza di contatto tra genitori e figli?
I bambini, il lunedì, riportando il libro in biblioteca, sono invitati a disegnarne una pagina, una scena, il personaggio principale o quello che più ha colpito la loro fantasia e a “bollare” il libro con un sole se è piaciuto, una nuvola se è piaciuto così e così, un temporale con il fulmine se non è piaciuto affatto e a motivare la scelta. Ebbene un giorno un bambino, alla mia domanda sul perché gli fosse tanto piaciuto il libro ha risposto semplicemente “Perché me lo ha letto la mamma“.
Molto bello parlare di lettura a chi… in fondo non sa ancora leggere.
Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.
Quanto ritenete utile mantenere viva nelle giovani e future generazioni la tensione e l’attenzione alla lettura stessa?
Quest’anno “Il Maggio dei Libri” si onora, oltre che dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Con viva soddisfazione ringraziamo il Comune di Vasto per il patrocinio del nostro evento: era importante per me e le colleghe portare il nostro messaggio fuori dalla scuola dopo l’entusiasmo con cui l’iniziativa è stata accolta lo scorso anno. Vogliamo promuovere il piacere della lettura, far scoprire il fascino particolare del libro, la forza di attrazione delle storie capaci di trasportarci in altri mondi. Promuovere l’abitudine alle storie e alle loro trame si rivelerà di fondamentale importanza per la crescita dei bambini prima e dei ragazzi poi. Tutti noi abbiamo bisogno di pensarci protagonisti della nostra storia, di costruire la nostra vita con una trama che ha obiettivi, desideri, passioni. Le storie dei libri, le storie “finte”, possono dare consigli, messaggi segreti, speranze, per costruire la nostra “storia vera”.
Nel tempo dal vostro progetto interno come siete arrivati a “Il Maggio dei Libri” del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le attività culturali?
Due anni fa, considerati i nuovi bisogni che rilevavamo tra i bambini di madrelingua non italiana abbiamo ritenuto necessario allargare il prestito a tutti i bambini in questa condizione, indipendentemente dall’età e con maggior frequenza. Era da loro e dalle loro famiglie che arrivava maggiormente la richiesta di aiuto nel supporto per l’apprendimento linguistico: mandare un libro in una casa dove la prima lingua parlata non è l’italiano, tra persone che non frequentano certo una biblioteca cittadina è stata una grande conquista e motivo di orgoglio per tutti noi! Lo scorso anno ci siamo sentiti pronti ad entrare nel circuito delle biblioteche aderenti al progetto “Nati per Leggere“, un importante iniziativa nazionale sostenuta dall’Associazione Italiana Biblioteche, dall’Associazione Culturale Pediatri, dal Centro per la Salute del Bambino. L’occasione di partecipare a “Il Maggio dei Libri” ci è stata offerta dall’Ufficio Scolastico Regionale e abbiamo colto al volo l’opportunità di dedicare una settimana di eventi didattici, mostre, incontri al nostro progetto.
Addirittura la vostra iniziativa è stata anche “premiata” dal Centro per il Libro e la Lettura.
Il Cepell ci ha premiati con un riconoscimento per il lavoro svolto ma vogliamo migliorare e arricchire la nostra biblioteca, per questo è disponibile presso tutte le librerie e cartolibrerie cittadine un opuscolo dal titolo “Almeno questi” contenente una lista di titoli indispensabili per fare di una biblioteca per bambini una vera biblioteca specializzata per l’infanzia. E’ possibile scegliere ed acquistare un libro da donare alla biblioteca scolastica! Grazie.
Nei giorni 16, 17 e 18 maggio il visitatore che vi verrà a trovare, cosa avrà la possibilità di vedere?
Negli ultimi due anni abbiamo lavorato sulla costruzione di storie. Come nel gioco meta-rappresentativo anche la costruzione delle storie comporta l’esplorazione delle regole attraverso il gioco. Quindi il libro non solo si tocca, si sfoglia, si ascolta, si legge, si anima nello spazio fisico, nel tempo reale, ma si costruisce, si smonta e si rimonta. I bambini, dopo aver letteralmente “costruito il libro” o la storia hanno la possibilità di giocare individualmente o in gruppo con il materiale prodotto. Il libro acquista le caratteristiche di un giocattolo, di un gioco vivo.
Quindi ci saranno libri costruiti da bambini tra i 3 e 5 anni?
Tutti i bambini della scuola, ma proprio tutti, con la guida e la mediazione di tutte le docenti, hanno fattivamente realizzato nei laboratori di costruzione del libro i lavori in mostra a casa Rossetti. Troverete anche dei libri realizzati nei laboratori linguistici pomeridiani, destinati ai bambini di madrelingua non italiana. Per loro si è trattato di una forma di gioco che ha comportato tuttavia tanta fatica ma anche grande soddisfazione!
Consigli per il visitatore?
I libri in mostra non sono lì solo per essere ammirati: troverete un cartello con la scritta “vietato non toccare” perché se non si può sfogliare, chiudere, aprire, guardare e riguardare che libro è?
Angelo Marzella